Zoologia: generalità

sm. pl. [sec. XIII; dal latino tardo bovīnus]. Sottofamiglia (Bovinae) di Bovidi, caratterizzati da tronco per lo più massiccio, da cranio largo, dal possesso di corna, a sezione rotonda o triangolare, sia nei maschi sia nelle femmine. In certe specie esistono una giogaia e un rilievo muscolare pronunciato, sul dorso, sostenuto dal prolungamento delle apofisi spinose delle vertebre toraciche. Mancano le ghiandole facciali e interdigitali. Il manto è di norma rasato e corto e la coda presenta un ciuffo terminale. La sottofamiglia comprende vari generi, diffusi in Eurasia e in Nordamerica, tra cui Bubalus, Bos e Bison, alcuni dei quali sono stati addomesticati dall'uomo e introdotti in tutti i continenti.

Zoologia: origine della specie

L'origine dei Bovini domestici è ancora dibattuta: secondo alcuni studiosi, le forme più lontane risalgono al Miocene e al Pliocene; infatti, in queste epoche visse il Bos planifrons sia in Asia sia in Europa; durante il Pleistocene ne derivarono due ramificazioni: l'uro afro-asiatico e l'uro europeo, quest'ultimo vissuto allo stato selvatico accanto ai Bovini domestici fino ai sec. XV-XVI. Queste due forme originarono rispettivamente il Bos taurus macroceros e il Bos taurus primigenius dal cui incrocio derivò il Bos taurus brachyceros dal quale, per mutazioni ereditarie stabilizzatesi nel tempo, è originato il Bos taurus akeratos. Dalla forma brachyceros, caratterizzata da corna brevi, ebbero origine le maggiori razze bovine europee. Alla forma macroceros appartengono le attuali razze longicorni diffuse in Europa, Asia e Africa. I Bovini akeratos sono i capostipiti delle attuali razze mancanti di corna (pulled). § Il bovino domestico è un animale di grossa taglia che presenta testa breve e larga con grande sviluppo delle ossa frontali fornite, per lo più, di corna; il collo, robusto, presenta una ben sviluppata giogaia; la coda è sottile e lunga. Come tutti i ruminanti ha lo stomaco strutturato in 4 sacchi detti panzone (il rumine), cuffia (il reticolo), centopelli o foglietto (l'omaso), quaglio (l'abomaso). Le femmine diventano sessualmente mature tra i 10 e i 12 mesi, il maschio tra i 9 e i 15 mesi. L'età più favorevole per la riproduzione varia all'incirca tra i 15 e i 18 mesi per il maschio e tra i 16 e i 24 mesi per la femmina; la gravidanza dura in media 280-285 giorni; lo sviluppo corporeo è massimo verso i 4-5 anni; la durata media della vita è di 18-22 anni.

Zootecnia: razze

Le razze di Bovini sono numerose e la loro classificazione è piuttosto problematica. Alcuni si basano sul colore del mantello; altri sulla distribuzione geografica, il mantello e la conformazione dell'animale; altri ancora sulle variazioni del profilo frontale e i rapporti tra i diametri longitudinali e trasversali del corpo dell'animale; altri infine sulle corna (razze longicorni, brevicorni e acorni). La classificazione universalmente accettata raggruppa le razze secondo le loro attitudini: razze da latte, da carne, a duplice (carne e latte, carne e lavoro) o a triplice attitudine (latte, carne e lavoro). Da un punto di vista zoognostico, si può affermare che vi è correlazione tra le caratteristiche somatiche e l'attitudine specifica di una razza: il tipo lattifero presenta una forma grosso modo trapezoidale la cui base maggiore corrisponde alla parte posteriore del corpo dell'animale; la testa è piccola con collo sottile, lo scheletro leggero, il torace profondo, il ventre ampio, gli arti sottili, la mammella ben sviluppata. Il tipo da carne, di forma a parallelepipedo, ha ossatura robusta con grande sviluppo delle masse muscolari; la testa regolare con collo corto, il petto e il torace ben sviluppati, le cosce molto muscolose, gli arti brevi. I bovini da lavoro presentano robustezza, collo corto, petto largo, spalle e cosce muscolose, arti brevi e solidi. Per quanto riguarda i tipi misti le caratteristiche morfologiche corrispondono alla fusione dei due tipi descritti. Le principali razze bovine si possono attualmente così raggruppare: frisona, jersey, ayrshire, guernsey, bruna alpina, valdostana, con prevalente attitudine alla produzione del latte; shorthorn, Aberdeen Angus, hereford, charollaise, limousine, con prevalente attitudine alla produzione di carne; romagnola, maremmana, chianina, marchigiana, podolica, red poll, a duplice attitudine; piemontese, reggiana, simmenthal, burlina, a triplice attitudine.

Zootecnia: allevamento

L'allevamento dei Bovini può essere: brado, semibrado, stallino e a stabulazione libera. La scelta del metodo è in rapporto alle condizioni ambientali ed economiche del Paese. Nell'allevamento brado (America e Africa) i Bovini vivono costantemente all'aperto, nutrendosi di quanto fornisce il pascolo. Nell'allevamento semibrado gli animali, pur essendo tenuti al pascolo per la maggior parte dell'anno, dispongono di ricoveri in cui possono ripararsi dalle intemperie e ricevere foraggi per integrare le eventuali insufficienze alimentari. Questo sistema offre notevoli vantaggi perché gli animali sono soggetti alla sorveglianza dell'uomo. Nell'allevamento stallino gli animali vivono in ricoveri, tenuti costantemente legati in box. Questo sistema, se realizzato in modo tecnicamente perfetto, rende possibile l'allevamento di razze altamente selezionate; richiede però vari accorgimenti, soprattutto una rigorosa igiene della stalla. La stalla, da locale provvisto solo di una mangiatoia e posto in qualsiasi parte della casa, ha subito un'evoluzione sia nella progettazione sia nella costruzione. L'orientamento, la comodità della posta, la possibilità di movimento per l'animale sono tenuti nella massima considerazione nella realizzazione delle stalle. Anche la mangiatoia, l'abbeveratoio automatico, l'aria circolante, il pavimento antisdrucciolo e l'illuminazione devono rispettare determinate regole. I vantaggi che ne derivano (aumento della produzione sia lattea sia carnea, minor spreco di foraggio, diminuzione della mano d'opera e il costante controllo igienico sanitario) sono particolarmente evidenti. La stabulazione libera, di recente creazione, si può effettuare in stalle chiuse e in stalle aperte. Nel primo caso gli animali vivono nei ricoveri dove consumano alimenti e acqua ma possono liberamente muoversi e uscire in appositi recinti; nel secondo caso vivono all'aperto in recinti provvisti di semplici tettoie sotto cui possono ripararsi e assumere l'alimento. Questo sistema, che presenta vantaggi sia dal punto di vista igienico-sanitario, sia da quello economico, viene generalmente scelto per l'allevamento di razze selezionate per l'ingrasso. Tra le norme da seguire nell'allevamento, grande importanza rivestono la scelta dei soggetti e il metodo di riproduzione alla luce delle moderne conoscenze genetiche (incrocio, selezione, consanguineità, meticciamento, gruppi sanguigni, certificati genealogici, fecondazione naturale o artificiale, ecc.) sia per trasmettere le caratteristiche della razza allevata, sia per conseguire un eventuale miglioramento dei discendenti. È utile pertanto la valutazione dei riproduttori dal punto di vista funzionale, morfologico, genetico e sanitario. Oltre all'alimentazione, sono fondamentali le attenzioni sanitarie e igieniche in quanto i Bovini sono soggetti a varie malattie, le più importanti delle quali sono: actinomicosi, afta epizootica, anaplasmosi, brucellosi, carbonchio, diarrea dei neonati, distomatosi, echinococcosi, mastite, pasteurellosi, piroplasmosi, setticemia emorragica, strongilosi, ecc. Gravissime ripercussioni ha avuto la comparsa e il diffondersi dell'encefalopatia spongiforme bovina, registrata in Gran Bretagna per la prima volta nel 1986 e che ha portato alla proibizione nel 1988 da parte del governo britannico di nutrire il bestiame con con proteine animali (causa primaria della BSE, passata alla cronaca come malattia della “mucca pazza” per gli effetti neurologici sugli animali colpiti) e nel 1989 al bando totale del consumo umano di cervelli bovini, midollo spinale, milza.

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