Brème, Ludovico Arbòrio Gattinara dei marchési di-

letterato italiano (Torino 1780-1820). Ordinato sacerdote nel 1806, divenne cappellano del viceré Eugenio Beauharnais e poi consigliere di Stato del Regno d'Italia. Nel 1814 si ritirò a vita privata. Polemista geniale, si batté contro ogni forma di cultura reazionaria, provinciale, accademica e contro i classicisti censori di Madame de Staël. Con Borsieri e Pellico fondò il Conciliatore (1818-19), portavoce del romanticismo e del liberalismo milanese, e vi pubblicò vari articoli, prevalentemente di polemica antipurista. Spregiudicato e attento a quanto v'era di nuovo nella cultura d'oltralpe, ne conobbe personalmente, oltre alla Staël, le figure più rappresentative: S. Sismondi, A. W. Schlegel, G. Byron. Tra le sue opere si ricordano: Intorno all'ingiustizia di alcuni giudizi letterari italiani (1816), Postille all'Appendice ai cenni critici sulla poesia di C. G. Londonio (1818), Il Romitorio di Sant'Ida (postumo, 1961).

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