Briènza

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comune in provincia di Potenza (44 km), 713 m s.m., 82,69 km², 3928 ab. (burgentini o brienzani), patrono: san Cataldo (10 maggio).

Centro dell'Appennino Lucano, situato su un dosso dominante il torrente Pergola. Antica roccaforte longobarda (Burguntia o Burgentia), nel sec. XI divenne possesso dei Normanni; da Federico II fu concesso a Gentile da Petruro e, nel 1268 partecipò all'insurrezione ghibellina. In seguito divenne feudo dei De Poncellis, di Giovanni Zurlo e dei Caracciolo. Fu distrutto dal terremoto del 1857 e danneggiato da quello del 1980.§ Domina l'abitato il castello angioino, rifatto nel 1571 dai Caracciolo. La chiesa madre, dedicata all'Assunta, conserva una Deposizione del sec. XVI. Nella chiesa dell'Annunziata, annessa al convento dei Frati Minori Osservanti (1571), divenuto sede municipale, sono pregevoli opere d'arte, tra cui due dipinti (Deposizione e Dio Creatore) di scuola michelangiolesca e, nell'abside, un coro ligneo del 1760. La chiesa di San Zaccaria (sec. XIII, ricostruita nel sec. XVI e rimaneggiata nel sec. XVIII) conserva un quadro (Circoncisione) della scuola di Luca Giordano.§ L'agricoltura produce cereali (grano e mais), foraggi, uva e olive; è diffuso l'allevamento (ovini, bovini, caprini e suini). Sono presenti aziende alimentari (oleifici e caseifici).§ Vi nacque lo scrittore e uomo politico Francesco Mario Pagano (1748-1799).

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