Càlcio

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comune in provincia di Bergamo (28 km), 123 m s.m., 15,47 km², 4799 ab. (calcensi o calcesi), patrono: san Gottardo (4 maggio).

Centro situato nella pianura alla destra del fiume Oglio. Di origine romana, nel Medioevo fu soggetto a Bernabò Visconti (sec. XIV), che lo innalzò a capoluogo del circondario della Calciana (pianura irrigua tra i fiumi Serio e Oglio, così denominata dal nome del centro). Località di confine tra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia, ebbe immunità e franchigie, che furono confermate fino all'abolizione dei privilegi feudali nel 1797, quando passò sotto la Repubblica Cisalpina. § Il palazzo Silvestri, sorto sulle rovine di una villa romana e della rocca medievale di cui rimangono le due torri della facciata principale, si presenta nel rifacimento dei sec. XVII-XVIII. La parrocchiale di San Vittore, con alta cupola, risale al 1880. Caratteristici sono i murales che dal 1995 decorano alcune vie del centro storico. § Le industrie operano nei settori alimentare, meccanico, elettronico, cartotecnico, delle materie plastiche, dell'abbigliamento, dei materiali da costruzione e della lavorazione dei metalli. È importante l'agricoltura, che fornisce in prevalenza cereali e foraggi; è praticato l'allevamento avicolo, equino e suino.

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