Cézanne, Paul

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pittore francese (Aix-en-Provence 1839-1906). Nel 1852 si iscrisse al collegio Bourbon e vi conobbe É. Zolacol quale strinse una lunga e fraterna amicizia. Nonostante l'opposizione paterna riuscì a dedicarsi all'arte, seguendo prima i corsi all'École de Dessin di Aix e poi all'Académie Suisse a Parigi, dove si era recato nel 1861. Questa prima esperienza parigina lo deluse e ritornò ad Aix dove si fermò fino alla fine del 1862. Nel novembre di quell'anno, però, ritornò a Parigi dove strinse amicizia con Pissarro, Bazille, Renoir, Sisley e Monet. Nuovamente insoddisfatto della vita parigina, nel luglio del 1864 tornò ad Aix; da quell'epoca cominciò ad alternare i soggiorni ad Aix con quelli a Parigi. Dapprima non mostrò interesse per il rinnovamento pittorico degli impressionisti e dipinse fino al 1873 opere legate ancora alla tradizione romantica e caratterizzate da colori cupi e fortemente contrastanti (La douleur, Parigi, Louvre; L'âne et les voleurs, Milano, Galleria d'Arte Moderna). Il soggiorno ad Auvers-sur-Oise, a partire dal 1872, e la vicinanza di Pissarro segnarono una tappa importante nell'attività di Cézanne che andò gradualmente adottando un colore sempre più schiarito ottenendo per mezzo della luce quella sintesi tra volume e spazio che doveva soddisfare l'esigenza di costruzione di tutte le sue opere. Nel 1873 dipinse La maison du pendu à Auvers (Parigi, Musée d'Orsay), una delle prime opere impressioniste che espose, insieme ad altre tele, alla mostra degli impressionisti da Nadar nel 1874. Le sue opere, però, non ottennero consensi né di pubblico né di critica e la medesima accoglienza poco incoraggiante trovarono i diciassette dipinti esposti alla terza mostra degli impressionisti del 1877. Quest'ultimo insuccesso segnò il definitivo distacco di Cézanne dal gruppo e da allora la sua vita fu caratterizzata da numerosi spostamenti attraverso la Francia: l'Estaque, Pontoise, Fontainebleau, Giverny, dai quali trasse spunto per i numerosi paesaggi dipinti in questo periodo (per esempio quelli intitolati Rupi all'Estaque, San Paolo, Museo dell'Arte; Parigi, Musée d'Orsay). L'intento di semplificare la forma lo porterà alla costruzione di oggetti la cui volumetria sarà evidenziata dalla massa cromatica. Sulle numerose nature morte eseguite in questo senso l'artista ebbe a scrivere in una lettera (1904) che bisogna “trattare la natura secondo il cilindro, la sfera, il cono, il tutto messo in prospettiva”, frase in cui si è vista una premessa teorica del cubismo Nel 1882, per la prima volta, venne accettata una sua opera al Salon. Nel 1886 ruppe la decennale amicizia con Zola perché si riconobbe nel personaggio di un pittore fallito del romanzo L'œuvre. Nel 1887 espose col gruppo “Les XX” a Bruxelles e nel 1889 alla Decennale dell'Arte francese; nel 1895 fu organizzata da Vollard la sua prima mostra personale. Agli inizi del secolo aveva ormai raggiunto una fama internazionale e le opere di questo periodo (paesaggi, bagnanti, nature morte) rivelano un sempre maggiore interesse per il colore che serve a costruire le masse volumetriche (La montagne Sainte-Victoire, Zurigo, Kunsthaus; Les grandes baigneuses, Londra, National Gallery). Già nella retrospettiva allestita al Salon del 1907 Cézanne assumeva il ruolo di precursore e la lezione rivoluzionaria della sua pittura doveva costituire via via nel tempo uno dei maggiori avvenimenti nella storia della pittura della seconda metà dell'Ottocento, i cui stimoli si pongono direttamente alle fonti dell'arte del sec. XX.

Bibliografia

Badt, The Art of Cézanne, Berkeley, 1965; N. Ponente, Cézanne, Milano, 1966; M. De Micheli, Cézanne, Firenze, 1967; H. Perrouchot, Cézanne, Parigi, 1967; F. H. Lem, Paul Cézanne, Parigi, 1970; M. Hoog, L'Univers de Cézanne, Parigi, 1971; R. W. Murphy, Cézanne et son temps, Amsterdam, 1971; D. Fonti, Cézanne, Roma, 1980; S. Lapenta, Cézanne, Milano, 2003; U. Becks-Malorny, Cézanne, Taschen, 2004, B. Fauconnier, Cézanne, Paris, 2006; J.-C. Lebensztejn, Études cézanniennes, Paris, 2006; E. Levesque, Les Leçons de peinture de Cézanne, Paris, 2006; H. Mitterand, Paul Cézanne, Émile Zola. Lettres croisées, 1858-1887, Paris, 2016.


 

 

 

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