Calvèllo

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comune in provincia di Potenza (40 km), 730 m s.m., 105,03 km², 1832 ab. (calvellesi), patrono: san Nicola di Bari (6 dicembre).

Centro dell'Appennino Lucano, situato sul versante sinistro della valle del Fosso la Terra. Antica roccaforte longobarda, appartenne nel sec. XII al conte Bernardo e in seguito a Gentile da Petruro. Carlo I d'Angiò lo concesse in feudo a vari signori; nel sec. XVI fu possesso dei Carafa, quindi dei Cutini e dei Ruffo di Castelcicala. Fu danneggiato dal terremoto del 1980. § Dominano l'abitato i resti del castello dei Goiro. A S del paese è il caratteristico ponte in pietra di Sant'Antuono. La chiesa di Santa Maria del Piano (sec. XII), annessa all'omonimo convento, conserva nella facciata e nel lato sinistro due bei portali; l'interno, a tre navate, custodisce una statua lignea del sec. XII (Madonna del Piano), un coro in legno dell'Ottocento e un ricco altare maggiore in stile barocco. Nella chiesa madre, dedicata a San Giovanni Battista, è una tela di artista napoletano del Seicento; la chiesa di Santa Maria degli Angeli ha due notevoli altari. § L'economia si basa sull'agricoltura (cereali), sullo sfruttamento dei boschi e sull'artigianato della ceramica e dei tessuti. È diffuso l'allevamento equino, bovino (razza podolica), ovino e caprino, con rinomata produzione lattiero-casearia (caciocavallo di podolica). Discreto è il turismo invernale (sci alpino sul monte Volturino).

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