Camarina

(greco Kamárina; latino Camarīna), colonia dorica situata presso la costa sudorientale della Sicilia, nei pressi della foce del fiume Ippari, nel territorio comunale di Ragusa. Secondo Tucidide fu fondata da Siracusa (135 anni dopo la sua fondazione). Distrutta dalla stessa Siracusa per aver capeggiato una rivolta, fu ricostruita da Ippocrate di Gela nel 491 a. C., ma nel 484 a. C., sotto Gelone, fu riassorbita da Siracusa. Passò nuovamente sotto l'influenza di Gela nel 461 a. C. e durante la spedizione ateniese riconfermò la sua ostilità a Siracusa. Rifiorì per un breve periodo nella seconda metà del sec. IV a. C. a opera di Timoleonte, ma nel 258 a. C. fu distrutta definitivamente dal console A. Attilio Calatino. § Gli scavi ne hanno messo in luce l'impianto urbanistico a isolati regolari e il perimetro murario, lungo 7 km e con almeno tre porte. Sono anche stati rinvenuti i resti di un tempio di Atena, di un quartiere di vasai e coroplasti e di varie abitazioni. Le tre ampie necropoli hanno restituito abbondante ceramica, soprattutto attica e siceliota. Della monetazione, iniziata verso il 461 a. C., restano notevoli reperti, tra cui monete argentee con l'effigie della ninfa del mare Camarina, da cui la città prese il nome. Presso Scoglitti si trova il Museo Archeologico Regionale di Camarina, in cui sono esposti i reperti delle varie campagne di scavo.

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