Camp David, accòrdi di-

intesa globale sottoscritta il 17 settembre 1978 a Camp David, negli Stati Uniti, dal capo di Stato egiziano A. Sadāt e dal premier israeliano M. Begin con la mediazione del presidente degli Stati Uniti J. Carter in vista di una soluzione del conflitto tra Israele e i suoi vicini arabi. La cosiddetta 'Impalcatura per la pace in Medio Oriente' aveva come piattaforma convenuta la risoluzione n° 242 (1967; riaffermata nella n° 338 del 1973) del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che sostanzialmente imponeva un negoziato tra le parti in guerra sulla base del ritiro delle forze israeliane entro confini sicuri e riconosciuti, della fine di ogni pretesa o stato di belligeranza, del rispetto e del riconoscimento di sovranità, integrita territoriale e indipendenza politica di ogni Stato della regione. L'accordo consisteva di due documenti: il primo preludeva al trattato di pace bilaterale che sarebbe stato siglato l'anno successivo a Washington tra Egitto e Israele. Il secondo, nel quadro della generale soluzione pacifica del conflitto arabo-israeliano, in riferimento ai Palestinesi lasciava in penombra aspetti di fondamentale importanza, non menzionando esplicitamente il loro diritto né all'autodeterminazione né a uno Stato, ma limitandosi a parlare di autogoverno palestinese. Cionondimeno, il fatto che la su citata risoluzione 242 veniva applicata al caso dei Palestinesi come se fossero uno degli Stati della regione apriva la strada ai successivi negoziati diretti tra Israele e OLP. Da parte loro i Paesi arabi respingevano il blocco gli accordi di Camp David (oltre all'Egitto, la sola Giordania avrebbe poi firmato la pace con Israele nel 1994), e l'Egitto veniva a trovarsi in un contesto di isolamento nella regione, fino a essere esplulso dalla Lega Araba.

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