Campobasso (provincia)

Indice

provincia del Molise, 2909 km², 231.711 ab. (stima 2007), 80 ab./km², capoluogo: Campobasso. Comuni: 84. Sigla: CB.

Generalità

È la più vasta e popolosa delle due province molisane. Bagnata a NE dal mare Adriatico, confina con le province di Isernia, Chieti, Foggia, Caserta e Benevento. Pianeggiante lungo la stretta striscia costiera, collinare nell'entroterra e montuosa nella parte più interna, ingloba quasi tutte le caratteristiche morfologiche del Molise.

Territorio

Il territorio si estende sul versante orientale dell'Appennino Campano, tra i monti del Matese e il mare Adriatico e tra le valli percorse dal fiume Trigno a NW e dal torrente Saccione e dal fiume Fortore a E. Procedendo da SW a NE il rilievo si abbassa progressivamente. Al gruppo montuoso del Matese, che costituisce un importante nodo oro-idrografico, succedono i ripiani eocenici corrispondenti alle sezioni superiori dei bacini imbriferi del Trigno e del Fortore; le dorsali collinari del Subappennino molisano, formate da argille e arenarie molto friabili, che si elevano con profili morbidi e arrotondati; e infine la cimosa costiera, che si affaccia all'Adriatico creando una stretta pianura litoranea. Oltre al Trigno, che per un tratto segna il confine con la provincia di Chieti, al Biferno, che scorre interamente in territorio provinciale, al Saccione e al Fortore, che scendono all'Adriatico con un corso orientato da SW a NE, nasce in territorio provinciale il fiume Tammaro (affluente del Calore), che tributa al mar Tirreno tramite il Volturno. Caratterizzati da un regime pluviale molto variabile a seconda delle stagioni, hanno frequenti piene invernali e magre estive. La principale emergenza ambientale riguarda l'elevato rischio sismico, soprattutto nella zona tra Campobasso e Bojano, più volte devastata dai vari terremoti; a questo si aggiunge il pericolo di frane e smottamenti, a causa della facile erodibilità dei rilievi montuosi. Nonostante le uniche zone della provincia sottoposta a tutela siano l'Oasi Naturale di Guardiaregia e l'Oasi di Bosco Casale, il carattere prevalentemente montuoso del suolo, la scarsa densità antropica e l'assenza di grandi centri urbani, hanno fatto sì che il patrimonio naturalistico-ambientale si sia preservato più che altrove. Il clima ha caratteristiche mediterranee nella fascia costiera e sui primi rilievi collinari, mentre verso l'interno aumentano progressivamente le escursioni termiche stagionali e le piogge, generalmente più abbondanti in primavera e in autunno, più modeste in quelli estivi; le precipitazioni nevose invernali, se copiose, determinano spesso ostacoli alle comunicazioni, isolando talora interi centri abitati. Dopo la grande fase migratoria, che per circa un ventennio, dagli anni Cinquanta del Novecento, ha spopolato la provincia, è seguita a partire dagli anni Settanta, una decisa ripresa demografica, caratterizzata da un saldo migratorio nettamente positivo, dovuto principalmente ai rientri, e dalla ridistribuzione della popolazione, che continua a lasciare i piccoli insediamenti montani diretta verso i centri maggiori, sia della collina sia della costa. Nell'ultimo decennio del sec. XX e nei primi anni del sec. XXI la popolazione è in lieve flessione, a causa del saldo negativo del movimento naturale, poco bilanciato da flussi migratori dall'estero, che risultano irrilevanti in tutta la regione.Gli unici due nuclei di polarizzazione insediativa del territorio provinciale, con caratteristiche urbane, sono Campobasso, dove vive circa un quinto della popolazione molisana, e Termoli, sulla costa. Gli altri centri abitati non raggiungono i 10.000 abitanti (Bojano, Larino, Montenero di Bisaccia, Campomarino e Riccia); ne consegue che la popolazione è frammentata in piccole località, soggette a spopolamento in favore dei due centri maggiori. Questi sono collegati fra loro dalla SS 647 “Bifernina”, posta lungo il fondovalle fluviale, dalla SS 87, che gli corre parallela con un andamento un po' tortuoso, e dalla linea ferroviaria che passa, invece, sulla dorsale montana. Termoli, inoltre, al crocevia tra le linee ferroviarie e stradali adriatiche (A14 Bologna-Taranto; SS 16) e interne, è il maggior nodo di comunicazione di tutta la regione, con un servizio di collegamento (aliscafi e motonavi) con le isole Tremiti.

Economia

Fino agli anni Settanta del Novecento i quattro quinti della popolazione erano occupati nell'attività primaria, anche se era iniziato intorno agli anni Cinquanta un ridimensionamento del settore, che ha portato ben oltre 100.000 persone ad abbandonare i campi nell'arco di un quarantennio. Nonostante ciò l'agricoltura detiene un ruolo ancora importante nell'economia della provincia, anche se il principale ostacolo alla produttività è costituito dalle dimensioni eccessivamente ridotte delle aziende. L'attività più praticata è la cerealicoltura, mentre le colture arboree (viti e olivi) ed erbacee (produzione di foraggi per il locale allevamento ovino, caprino e bovino) sono meno diffuse. Discreta è la pesca, soprattutto a Termoli, uno tra i più importanti scali pescherecci dell'Adriatico. Per quanto riguarda il settore secondario, occupa un posto di rilievo il nucleo industriale localizzato alla fine degli anni Settanta nel retroterra di Termoli ed esteso fino a Larino. Le iniziative motrici (la costruzione di uno stabilimento FIAT, in crisi dalla fine degli anni Novanta) hanno determinato un notevole afflusso di manodopera e la successiva nascita di altre industrie, anche nell'area che da Campobasso si estende fino a Bojano. Queste, perlopiù di dimensioni medie, operano nei settori meccanico, alimentare, dei prefabbricati in cemento armato e della lavorazione del legno e delle materie plastiche. Il terziario si concentra con attività amministrative, commerciali e culturali a Campobasso (sede universitaria) e a Termoli. In fase di sviluppo è il turismo, soprattutto naturalistico ed escursionistico (Casacalenda, Fossalto, Pietracupa, Riccia, San Polo Matese ecc.), grazie all'integrità della natura del territorio, ma anche quello balneare (Termoli, Campomarino, Marina di Montenero, Petacciato Marina), invernale (impianti sciistici di Campitello Matese) e culturale (Guglionesi, Sepino, Campobasso).

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