Cappadòcia (L'Aquila)

Indice

comune in provincia di L'Aquila (89 km), 1108 m s.m., 67,42 km², 519 ab. (cappadociani), patrono: san Biagio (3 febbraio).

Centro dell'alta val Roveto, a dominio della valle del fiume Liri. Abitato nel Neolitico e nell'Età del Bronzo, e fin dall'epoca romana zona di transumanza verso la campagna romana, nel Medioevo fu fortificato ed ebbe un'abbazia, in seguito demolita, restando a lungo incluso nella Contea di Tagliacozzo. § L'abitato conserva pochi resti dell'antica abbazia, la secentesca parrocchiale e il palazzo baronale, con bel portale in pietra. Nella frazione di Verrecchie è la chiesa di Sant'Egidio (di origine cistercense, restaurata). § L'agricoltura produce cereali e foraggi. Si praticano le attività di sfruttamento dei boschi ed è diffuso l'allevamento ovino, bovino e caprino. È base di partenza per escursioni (sorgenti del Liri e grotte di Beatrice Cenci) e ascensioni e centro di turismo invernale, con ottimi impianti.

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