Capràia Ìsola

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comune in provincia di Livorno (67 km), 52 m s.m., 19,26 km², 388 ab. (capraiesi), patrono: san Nicola di Bari (6 dicembre).

Centro situato sulla costa nordorientale dell'isola omonima, su un promontorio a picco sul mare, sovrastante l'insenatura del porticciolo; è compreso nel Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. Nota agli Etruschi, ai Greci e ai Romani, l'isola divenne rifugio di monaci nel sec. V. Diventata dominio di Pisa intorno al Mille, nel sec. XIII passò a Genova, che nel Cinquecento vi costruì la fortezza di San Giorgio a difesa dalle incursioni barbaresche. Nel 1815 passò con tutta la Liguria al Regno di Sardegna. Nel 1872 parte dell'isola fu destinata a colonia agricola penale. § A precipizio sul mare è la fortezza di San Giorgio, difesa da possenti bastioni, eretta dai genovesi agli inizi del sec. XV. A testimonianza della presenza dei monaci resta, in località La Piana, la chiesa di Santo Stefano, del sec. IV. Tra i molti suggestivi scorci dell'isola si segnala lo Stagnone, a 391 m, un laghetto di origine vulcanica la cui superficie è coperta di vegetazione acquatica. § L'economia è basata sul turismo balneare, escursionistico e sportivo (vela, pesca subacquea) e sulle attività connesse. Limitate le attività agricole (viticoltura) e la pesca.

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