Carracci, Annìbale

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pittore italiano (Bologna 1560-Roma 1609). Fratello minore di Agostino, è considerato tra i maggiori artisti della pittura bolognese . Poco è noto della sua prima formazione, sulla quale sembra abbia influito il cugino Ludovico. Un attento esame delle sue prime opere compiute tra il 1583 e il 1585 (Crocifissione, per la chiesa di S. Nicolò a Bologna, ora in S. Maria della Carità; Il mangiafagioli, Roma, Galleria Colonna; Bottega del macellaio, Oxford, Christ Church) consente di individuare influssi della pittura bolognese di B. Passerotti. Nel Battesimo di Cristo (1585; Bologna, chiesa di S. Gregorio), invece, l'artista lascia intravedere un sensibile e attento interesse alla lezione correggesca. Tra il 1588 e il 1590 lavorò, col fratello Agostino e il cugino Ludovico, agli affreschi del palazzo Magnani (ora Salem) a Bologna che per certi aspetti indicano il concludersi della prima fase pittorica carraccesca. Nel 1595 fu a Roma, incaricato da Odoardo Farnese, per le pitture del “camerino Farnese”, quasi momento preparatorio per la decorazione della fastosa Galleria Farnese, destinata a costituire il precedente ineliminabile per tutta la tradizione decorativa secentesca. Alle scene d'amore mitologiche della volta, con al centro il Trionfo di Bacco e Arianna, Annibale lavorò dal 1597 al 1600 (in collaborazione con il fratello Agostino) con una straordinaria libertà compositiva e uno stimolante approfondimento dei valori formali. Per gli affreschi delle pareti si valse della collaborazione della sua scuola (Domenichino, Lanfranco, Badalocchio e Antonio Carracci). L'evoluzione della poetica carraccesca trova compiuta sintesi di valori nell'equilibrio tra ideali classici e mondo naturale. Significative opere in questo senso sono, oltre alla famosa Fuga in Egitto (Roma, Galleria Doria Pamphili), la Madonna detta del silenzio (1598-1600; Londra, Hampton Court), la Samaritana al pozzo e la Pietà (ca. 1603; Vienna, Kunsthistorisches Museum), il Martirio di S. Stefano (ca. 1604; Parigi, Louvre). "Per approfondire Vedi Gedea Arte vol. 6 pp 398-401" "Per approfondire Vedi Gedea Arte vol. 6 pp 398-401"

M. Calvesi, Note ai Carracci, in “Commentari”, VII, IV, Roma, 1956; G. C. Argan, I Carracci, Milano, 1956; R. Longhi, Annibale 1584?, in “Paragone”, VIII, 89, Firenze, 1957; R. Rolland, De la décadence de la peinture italienne au XVIe siècle, Parigi, 1957; D. Posner, Annibale Carracci and His School, in “Arte Antica e Moderna”, n. 12, Bologna, 1960; G. C. Cavalli, L'ideale classico del Seicento in Italia e la pittura di paesaggio, Bologna, 1962; A. Parronchi, Modo della prospettiva in Ludovico Carracci, in “Paragone”, XIII, 153, Firenze, 1962; M. Rosci, Un Ludovico inedito e l'iconografia di S. Carlo, in “Arte Antica e Moderna”, Firenze, 1965; A. Ottani, Gli affreschi dei Carracci in palazzo Fava, Bologna, 1966; A. Emiliani (a cura di), Gli esordi dei Carracci e gli affreschi di Palazzo Fava, Bologna, 1984.

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