Cassandra (mitologia)

mitica figlia di Priamo, re di Troia, poco più che citata nell'Iliade come bellissima. Più tardi appare quale profetessa, che però Apollo, poiché non gli cedette, condannò a non essere creduta da nessuno. Toccò come prigioniera ad Agamennone e con lui fu fatta uccidere a Micene, per gelosia, da Clitennestra. La grande scena è nell'Agamennone di Eschilo; dopo Eschilo ne trattarono, nelle Troiane, Euripide e, nell'Alessandra, Licofrone; in Virgilio (II libro dell'Eneide) essa cerca invano d'impedire l'ingresso del cavallo di legno a Troia. Il personaggio è dei più patetici e tristi (anche Aiace Oileo le avrebbe usato violenza la notte della presa di Troia); la durezza in lei si accompagna alla follia. § Per antonomasia, individuo che, sempre immerso in un cupo pessimismo, si compiace di pronosticare eventi luttuosi, sciagure, catastrofi, senza che alcuno l'ascolti.

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