Cassina

azienda d'arredamento fondata a Meda nel 1927, per iniziativa dei fratelli Cesare e Umberto Cassina. Piccoli mobili di legno costituiscono la quasi totalità della produzione iniziale, in seguito allargata a poltrone e salotti. Nel dopoguerra collaborano con l'azienda I. Parisi, G. Frattini e F. Albini: le sue poltroncine mod. 430 (1948), rigorose ed essenziali, contraddicono le tipologie correnti e indicano un'attenzione verso una ricerca compositiva più mirata all'innovazione. G. Ponti progetta la sedia la Leggera e in seguito la Superleggera (1957), uno degli archetipi del italiano, in equilibrio tra solidità e leggerezza. La produzione si estende anche a numerose commesse per arredi navali (fornisce gli arredi per la turbonave Andrea Doria, 1952) che, insieme all'arredamento di alberghi, ristoranti, assorbono la maggior parte delle energie aziendali. Negli anni Sessanta, con l'avvento delle plastiche e dei materiali ad iniezione o espansi, gli arredi si svincolano dai paradigmi formali precedenti. Nel 1963 inizia la collaborazione di Afra e Tobia Scarpa (poltrona Cipria, un unico volume costituito da un blocco di poliuretano espanso iniettato, 1968) che sfocia anche in una serie di arredi di legno massiccio, eco di una tradizione artigianale mai dimenticata e rielaborata in un personale repertorio di forme. Il design dei "contestatori" degli anni Settanta entra in Cassina attraverso la collezione della BracciodiFerro, portatrice delle nuove istanze e delle provocazioni che giungono da progettisti radical quali A. Mendini e G. Pesce. M. Bellini realizza con il Centro Ricerche Cassina il prototipo Kar-a-Sutra. Invece, nel rispetto di una matrice tipologica tradizionale, Cassina realizza i pezzi di Vico Magistretti (il divano Maralunga, 1973, la libreria Nuvola Rossa, 1977). Negli anni Novanta disegnano per l'azienda i designer francesi Philippe Starck e Jean Marie Massaud.

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