Castèl Bolognése

Indice

comune in provincia di Ravenna (30 km), 42 m s.m., 32,28 km², 9599 ab. (castellani), patrono: san Petronio (4 ottobre).

Centro alla sinistra del torrente Senio. L'origine del paese risale al 1389, quando Bologna costituì un avamposto sulla via Emilia a difesa del contado di Imola. Passato alla Santa Sede (1408), tornò in seguito a Bologna e fu conquistato e saccheggiato per rappresaglia da Cesare Borgia nel 1501. Nel 1505 tornò a Bologna, di cui condivise le vicende fino 1794, quando Pio VI lo unì a Ravenna. Tra la fine del 1944 e gli inizi del 1945 subì ingenti danni. § La chiesa di San Sebastiano (1507) conserva resti di un affresco di Girolamo da Treviso il Giovane. Degli inizi del sec. XVII è il palazzo, già Ginnasi, opera tardorinascimentale di Domenico Paganelli. Del sec. XVIII sono la chiesa di San Francesco a pianta ottagonale, l'ex chiesa di Santa Maria della Misericordia e il rifacimento della parrocchiale di San Petronio, che nel Museo di Arte Sacra conserva oggetti preziosi. Nel convento dei Minori francescani, ora sede del municipio, è una raccolta di materiale per liuteria appartenuta a Nicola Utili (1888-1962), noto come mastro Nicola da Castel Bolognese. In località Casalecchio è il mulino dello Scodellino (sec. XV), che conserva integra l'attrezzatura originaria. § In agricoltura prevalgono le coltivazioni di frutta, cui è legato un notevole indotto di confezionamento e commercio, e di vigneti (produzione vinicola in aziende locali). L'industria opera nei settori metalmeccanico, delle macchine agricole, delle piastrelle, degli imballaggi, degli infissi, dell'abbigliamento e della lavorazione del legno.

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