Castèllo, Il-

(Das Schloss). Romanzo di F. Kafka, composto nel 1922 e pubblicato postumo nel 1926. L'agrimensore K., invitato a presentarsi per essere assunto in un castello della Slovacchia contadina, immersa dal principio alla fine nella nebbia e nella neve, non riesce a penetrare dove è stato chiamato, nonostante i suoi sforzi, che diventano via via sempre più deboli e disperati. Il suo antitipo o variante è il contadino Barnabas, che non perde mai la speranza di essere assunto come messaggero del castello e ne veste già, non autorizzato, la livrea. Il “castello”, manifestamente presente al Beckett di Aspettando Godot, è l'equivalente simbolico del tribunale invisibile del Processo, dell'albergo di America e della colonia penale della Muraglia cinese e allude all'assurda impenetrabilità del reale nonché all'ambiguità dei segnali che l'uomo riceve dalla “Legge”.

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