comune della Città Metropolitana di Palermo (74 km), 16 m s.m., 65,80 km², 13.877 ab. (cefaludesi o cefalutani), patrono: Trasfigurazione del Signore (6 agosto).

Generalità

Cittadina situata sul litorale tirrenico della Sicilia, inclusa nel Parco Regionale delle Madonie. L'abitato si dispone sul fianco occidentale di un promontorio roccioso e ai piedi di un rilievo. Il corso Ruggero divide la parte più antica, a monte e dal tracciato tortuoso, da quella a valle che scende verso il mare con vie che si intersecano. Nel sec. XVII la città era cinta da mura bastionate che ricalcavano il tracciato delle antiche mura megalitiche, di cui sussistono resti. È sede vescovile.

Storia

L'antico nome Kephaloídion (in greco “a forma di testa”) deriva dall'aspetto del promontorio sul quale si dispone l'abitato. Di origine ignota, sorta forse su un luogo già abitato in età preistorica, la cittadina è ricordata agli inizi del sec. IV a. C. Dominata dal tiranno greco Dionisio di Siracusa e poi dai Romani, nel sec. IX fu conquistata dagli Arabi (858) a cui la tolsero i Normanni (1063). Fu il re normanno Ruggero II a portarla a grande splendore con la costruzione del duomo e l'ampliamento dell'impianto urbano.

Arte

In piazza Garibaldi e sul lungomare settentrionale si conservano resti di fortificazioni del sec. IV a.C. L'Osterio Magno (già palazzo del re Ruggero) conserva una torre normanna. Straordinaria costruzione è la cattedrale, eretta (1131-66) per volere di Ruggero II, uno dei capolavori dell'architettura normanna in Sicilia. Due torrioni quadrangolari affiancano la facciata (compiuta nel 1204), preceduta da un portico a tre arcate del 1471. Di straordinaria imponenza è la parte orientale (bracci del transetto, tribuna, absidi), dai caratteri schiettamente normanni nell'accentuato verticalismo, nelle arcate cieche, negli archetti intrecciati del coronamento, nei robusti contrafforti. Il maestoso interno a pianta basilicale è ricco di opere d'arte: un fonte battesimale scolpito del sec. XII; un ciclo di mosaici, nel presbiterio e nell'abside, tra i maggiori della pittura bizantina (tra quelli dell'abside, eseguiti nel 1148, lo splendido Cristo Pantocratore con la Vergine, gli Arcangeli e gli Apostoli); un crocifisso tre-quattrocentesco; una Madonna col Bambino (1533) di Antonello Gagini. All'esterno, sul fianco sinistro, sono i resti del chiostro (sec. XII), con colonnine accoppiate e capitelli abbinati scolpiti con figure classicheggianti di ispirazione provenzale. Il Palazzo Vescovile è del 1793. In città ha sede il Museo Mandralisca, che conserva tra l'altro il celebre Ritratto d’ignoto di Antonello da Messina e due vedute della scuola di Francesco Guardi.

Economia

L'agricoltura produce uva da vino, olive, agrumi e cereali. Fiorente l'artigianato e rilevante il ruolo della pesca. L'industria opera nei settori alimentare, dei materiali da costruzione e della lavorazione del legno. Rilevante il turismo di villeggiatura, soprattutto balneare, sostenuto da ottime strutture ricettive.

Curiosità e dintorni

Vi furono girate alcune scene dei film Il gattopardo (1963) di Luchino Visconti, Comizi d'amore di Pier Paolo Pasolini (1965), A ciascuno il suo (1967) di Elio Petri, Nuovo cinema paradiso (1988) di Giuseppe Tornatore.Sulla rocca che domina l'abitato restano le rovine del tempio di Diana (costruzione megalitica del sec. IX a. C.), quelle del castello e delle mura medievali.

Bibliografia

G. Samonà, Il duomo di Cefalù, Roma, 1940; G. Agnello, La Domus Regia di Ruggero II in Cefalù, in Atti del Convegno internazionale di studi ruggeriani, Palermo, 1955; S. Bottari, Mosaici bizantini della Sicilia, Milano, 1963; G. Misuraca, Cefalù nella storia, Cefalù, 1984; A. Tullio, Cefalù antica, Cefalù, 1984; Autori Vari, La basilica cattedrale di Cefalù. Materiali per la conoscenza storica ed il restauro, Palermo, 1985.

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