comune in provincia di Imperia (33 km), 369 m s.m., 32,12 km², 1118 ab. (cerianesi), patrono: santi Pietro e Paolo (29 giugno).

Generalità

Centro dell'entroterra sanremese, sulla destra del torrente Armea. Il nucleo storico conserva l'aspetto di borgo medievale, percorso da stretti e ripidi vicoli e caratterizzato dalle architetture in pietra.

Storia

Già sviluppato in età romana (castrum Coelianae), si estese durante l'alto Medioevo più a valle, per sfruttare l'acqua dell'Armea nell'alimentazione dei frantoi. Possesso dei vescovi genovesi che l'affidarono in feudo ai conti di Ventimiglia, fu venduto nel 1297 ai signori Oberto Doria e Giorgio de Mari. Alla metà del secolo successivo passò alla Repubblica di Genova che lo incluse nella giurisdizione delle Palme.

Arte

Il borgo medievale, di particolare suggestione, conserva resti delle mura e una porta, forse già risalenti nella loro struttura al periodo romano. Nella parte più alta si trova la chiesa di Sant'Andrea, romanica, con bel campanile a cuspide e all'interno colonne di origine romana, forse provenienti da un edificio religioso pagano. Fuori dalle mura, in corrispondenza dell'insediamento altomedievale, si trovano l'antica parrocchiale di San Pietro (sec. XII, rifatta quasi completamente nel Quattrocento), con un alto campanile in pietra e sul fianco destro due portali cinquecenteschi, di cui uno preceduto da un portichetto, e il vicino oratorio di Santa Caterina, dalla facciata secentesca. Un dipinto del 1528 è nell'oratorio di Sant'Andrea, di origine romanica. La parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo (sec. XVIII) conserva un bel polittico del sec. XVI e un pregevole altare ligneo coevo. La chiesa della Visitazione custodisce affreschi del 1784 e un altare del 1760.

Economia

La felice condizione climatica favorisce la coltivazione dell'olivo e della vite, affiancata dalla produzione di fiori (che è la maggiore attività) e di primizie. Attività manifatturiere e commerciali sono legate ai comparti alimentare (olio d'oliva taggiasca DOP) e chimico (gas e carbone). Si pratica l'artigianato del ferro battuto.

Curiosità e dintorni

Il centro ha una rilevante tradizione musicale, bandistica e corale; nelle suggestive celebrazioni della Settimana Santa le quattro confraternite del paese intonano davanti al Sepolcro altrettanti Miserere di antica partitura. La tradizione corale sacra e profana cerianese ha attratto l'interesse di importanti etnomusicologi e musicisti, tra i quali Roberto Leydi, Diego Carpitella, Alan Lomax e Luciano Berio. Presso la strada per Baiardo (dalla quale si ammira uno scorcio sul paese, chiuso dalle case in pietra a picco sul lato dello sperone, di grande impatto) si trova il santuario della Madonna della Villa: ingrandito e decorato di marmi e stucchi nel sec. XVII, conserva nella volta affreschi di Francesco Carrega (1797).

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