Chabrol, Claude

regista e sceneggiatore cinematografico francese (Parigi 1930-2010). Esponente della per i suoi primi film, Le beau Serge e I cugini (1958-59), passò poi a una produzione dignitosamente commerciale (Landru, 1963; Les biches, 1968), fino a conquistarsi una patente di coerenza e di moralità quale analista della borghesia di provincia (da Stéphane, una moglie infedele, 1968, e Il tagliagole, 1970, a L'amico di famiglia, 1973). Riservò alla televisione una serie di Histoires insolites, che influì sullo stile oggettivo di Une partie de plaisir (1974), cruda indagine matrimoniale, e di Alice ou la dernière fugue (1977), girato alla maniera di F. Lang. Realizzò, poi, Violette Nozière (1978), Le cheval d'orgueil (1980), tratto da un romanzo di Pierre J. Helias, Volto segreto (1986), Il grido del gufo (1987), Un affare di donne (1988), Giorni felici a Clichy (1990), Madame Bovary (1991), Betty (1992), L'inferno (1994), La cérémonie (1995), uscito in Italia con il titolo Il buio nella mente (Coppa Volpi alle due protagoniste, I. Huppert e S. Bonnaire, alla Mostra del Cinema di Venezia del 1995 per la migliore interpretazione femminile). Ancora I. Huppert è stata la protagonista di Rien ne va plus (1997) con M. Serrault. Nel 1998 Chabrol firmò uno dei migliori film della sua lunga carriera, Il colore della menzogna, mentre nel 2000 il suo Grazie per la cioccolata fu presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2003 presentò al Festival di Berlino Il fiore del male, tratto da Qui est criminelle?, romanzo di Caroline Eliacheff, che ha come tema centrale la colpa quale malattia ereditaria. Negli ultimi anni uscirono La demoiselle d'honneur (2004), La commedia del potere (2006), L'innocenza del peccato (2007) e Bellamy (2009).

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