Chirac, Jacques

uomo politico francese (Parigi 1932- Parigi 2019). Educato all'École Nationale d'Administration, esordiva come funzionario della Corte dei Conti. Eletto deputato nelle file dell'UDR per la prima volta nel 1967, diveniva segretario di Stato nel 1968, ministro per le Relazioni col Parlamento nel 1971, dell'Agricoltura nel 1972, degli Interni nel 1974. In occasione delle presidenziali dello stesso anno svolgeva un ruolo fondamentale in favore di G. d'Estaing, al quale assicurava l'appoggio di una consistente parte del partito gollista. Ciò gli valeva la nomina a primo ministro. Entrato in conflitto col presidente, Chirac lasciava il governo nel 1976. Nel dicembre dello stesso anno, per consolidare le posizioni del partito gollista e procurargli nuovi consensi, procedeva alla sua “rifondazione” trasformando l'antica UDR di De Gaulle nel Rassemblement Pour la République (RPR), del quale diventava presidente. La “rifondazione” arrivava a produrre subito dopo risultati significativi, in occasione delle elezioni legislative del 1978, dove il suo partito si confermava come il più forte del Paese. Candidatosi alla presidenza della Repubblica nel 1981, non arrivò al ballottaggio finale. Nel 1986, in seguito alla vittoria elettorale conseguita sul Partito socialista, divenne presidente del Consiglio dei Ministri. Due anni più tardi, presentatosi candidato alla presidenza della Repubblica in concorrenza con il presidente socialista in carica Mitterrand, venne sconfitto e dovette cedere anche la carica di primo ministro. Eletto sindaco di Parigi nel 1977, conduceva il suo partito a una schiacciante vittoria nelle elezioni politiche del 1993. Nelle elezioni presidenziali del maggio 1995, Chirac sconfiggeva al ballottaggio finale il candidato socialista L. Jospin, inaugurando per il Paese un governo di centrodestra. In politica estera Chirac confermava la precedente linea della Francia, mantenendo fermo l'asse privilegiato con la Germania in previsione dell'entrata in vigore della moneta unica europea decisa con il trattato di Maastricht. Nel maggio 1997, allo scopo di rafforzare il mandato del governo, Chirac decideva di sciogliere il Parlamento e di indire elezioni anticipate, che però segnavano la sconfitta del suo partito e il netto successo dei socialisti. Nonostante la difficile coabitazione con il nuovo governo, Chirac poteva registrare al suo attivo l'ingresso ufficiale della Francia nell'Unione Economica e Monetaria Europea (1° gennaio 1999). Significativa era la sua affermazione alle presidenziali del 2002, nelle quali si trovava a fronteggiare nel turno di ballottaggio il leader dell'estrema destra J. M. Le Pen. Nel marzo 2007 annunciava di non volersi ricandidare alle presidenziali e di aver deciso di ritirarsi dalla politica.

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