Cluster

satelliti scientifici europei per lo studio della magnetosfera terrestre. I primi quattro esemplari identici dei (grappolo) sono andati distrutti nel giugno 1996 nel fallimento del primo lancio del razzo Ariane 5. Utilizzando in gran parte i pezzi di ricambio dei primi esemplari, sono stati ricostruiti altri quattro satelliti, i II , per assolvere agli stessi compiti. I II lanciati due alla volta nel luglio e nell'agosto 2000 dal poligono russo di Bajkonur con razzi Soyuz/Fregate, sono stati immessi in un'orbita polare molto ellittica (25.000 per 140.000 km) e disposti a distanze fra loro variabili fra 200 e 18.000 km, con posizioni reciproche come ai vertici di un tetraedro. La loro operatività è stata estesa a varie riprese sino al 31 dicembre 2005. Ogni satellite ha una massa totale al lancio di circa 1200 kg, compresi 65 kg di strumenti e 650 kg di propellente per gli spostamenti in orbita. I satelliti sono parzialmente ricoperti di celle solari e hanno una forma cilindrica con un diametro di 2,9 m e una altezza di 1,3 m. In orbita, i ruotano su se stessi 15 volte al minuto per assicurarne la stabilizzazione; ciascuno dispone di 4 antenne a stilo lunghe ciascuna 50 m e due bracci lunghi 5 m. I 4 satelliti sono stati denominati Salsa, Samba, Rumba e Tango. I satelliti, percorrendo la magnetosfera terrestre studiano, su tre dimensioni, i fenomeni di interazione fra questa e il gas fortemente ionizzato (plasma) che emerge dalla corona solare e si espande nello spazio come "vento solare". È questa corrente magnetizzata che entra in contatto con il campo magnetico terrestre con una velocità di alcune centinaia di chilometri al secondo. I quattro studiano, in particolare, l'interazione tra vento solare e magnetosfera, rilevando la disuniformità del campo magnetico. I dati rilevati hanno fornito elementi per la comprensione delle aurore boreali e dei disturbi alle radiocomunicazioni, dei danni ai satelliti per telecomunicazioni e dei blackout sulle linee elettriche ad alta tensione particolarmente frequenti durante le fasi di forte attività del Sole che si succedono con un ciclo di 11 anni. Le osservazioni dei II vengono correlate con quelle dal satellite euro-americano SOHO (Solar and Heliospheric Observatory) in orbita attorno al Sole a 1,5 milioni di km dalla Terra, dalla sonda russa Interball Coda e da stazioni di rilevamento situate in Antartide e a latitudini vicine al Polo Nord, dove di solito si manifesta il fenomeno delle aurore boreali.

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