Coleòtteri

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sm. pl. [sec. XIX; dal greco koleópteros, da koleós, guaina+pterón, ala]. Ordine (Coleoptera) di Insetti comprendente ca. 300.000 specie (ca. 12.000 presenti in Italia), di forma e dimensioni assai diverse (da meno di 1 mm a ca. 15 cm). I Coleotteri hanno un esoscheletro particolarmente consistente; capo quasi sempre libero, con occhi variamente sviluppati, talvolta mancanti, e antenne di forma e lunghezza assai variabili ; l'apparato boccale è di tipo masticatore e può presentare, tra l'altro, un notevole sviluppo delle mandibole (per esempio, cervo volante). Il protorace, libero e ben sviluppato, assume una conformazione anulare (corsaletto); il metatorace è più sviluppato del mesotorace, con il quale è unito. Le zampe sono per lo più di tipo deambulatorio, tuttavia ve ne possono essere di quelle particolarmente adattate al salto, alla natazione, al sommovimento del suolo. Variabile è il numero di articoli che costituiscono i tarsi; i protarsi sono muniti di minuscole unghie. I Coleotteri posseggono in genere ali anteriori e ali posteriori: il primo paio di ali (elitre) è assai consistente e ispessito: in posizione di riposo, ricopre il metatorace e l'addome; le elitre possono tuttavia essere più o meno ridotte: nel primo caso lasciano scoperta una porzione dell'addome . Le ali posteriori, a struttura membranosa, in stato di riposo vengono mantenute ripiegate al di sotto delle elitre; talora possono essere più o meno ridotte e allora le elitre si saldano tra loro lungo il margine mediale; notevole è la variabilità della nervatura delle ali posteriori. Anche l'addome varia molto di forma e dimensioni; in esso i tergiti, quando sono ricoperti dalle elitre, risultano scarsamente sclerificati; l'ultimo e il penultimo, quando sono scoperti e sclerificati, costituiscono rispettivamente il pigidio e il prepigidio. Nelle femmine gli ultimi segmenti addominali possono essere di forma tubolare e variamente estroflettibili, così da fungere da ovopositore. Nei Coleotteri si rinvengono con una certa frequenza strutture particolari (organi stridulanti), variamente conformate, atte a promuovere suoni. È possibile anche la presenza, in corrispondenza dell'ano e del pigidio, di ghiandole che producono secreti di odore sgradevole. La riproduzione è di regola anfigonica; tuttavia non mancano casi di partenogenesi. Dal punto di vista del ciclo biologico, si tratta di insetti a metamorfosi completa. Spesso, tra di essi, si manifestano casi anche vistosi di dimorfismo sessuale. Le larve, di forma variabile ma per lo più allungata, vivono nel terreno, su ed entro i vegetali, in acqua; possono avere tre paia di zampe più o meno sviluppate oppure esserne completamente prive. In esse non sempre si possono distinguere il capo, il torace e l'addome; in quanto alle antenne, anch'esse possono non essere visibili. Il regime alimentare, tanto degli adulti quanto delle larve, è quanto mai vario, essendovi specie fitofaghe, zoofaghe, coprofaghe, onnivore, ecc. In quanto alle ninfe o crisalidi, esse sono spesso avvolte da un particolare secreto prodotto dai tubi malpighiani. I Coleotteri possono essere suddivisi nei sottordini degli Arcostemati, Adefagi e Polifagi.

Bibliografia

G. Binaghi, Coleotteri d'Italia, Genova, 1951; G. Grandi, Introduzione allo studio dell'entomologia, Bologna, 1951; C. Conci, E. Hülsmann, Coleotteri, Milano, 1959; G. Scortecci, Insetti, vol. II, Milano, 1960-68; M. Magistretti, Fauna d'Italia, vol. VIII, Bologna, 1965; G. Sama, Coleoptera. Catalogo topografico e sinonimico, Bologna, 1988.

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