Conodontofòridi o Conodónti

sm. pl. [da cono+greco odús-ontos, dente+-foro]. Gruppo tassonomico di incerta posizione sistematica comprendente microfossili che non superano i 3 mm di lunghezza, presenti in abbondanza nelle rocce sedimentarie del Paleozoico e più raramente nel Mesozoico, alla fine del quale scompaiono. La loro diffusione e la grande varietà di forme che presentano fanno sì che questi resti organici possano venir utilizzati come fossili guida nella datazione di numerosi livelli stratigrafici. I Conodontoforidi sono formati da carbonato e fosfato di calcio e possono avere una struttura interna fibrosa (Conodontoforidi fibrosi, primitivi, piuttosto rari) o lamellare (Conodontoforidi lamellari, molto più abbondanti). La loro classificazione è ancora molto incerta: sono stati via via attribuiti a numerosi gruppi (Alghe, Vermi, Molluschi, Artropodi, Cordati). Nel 1976 Morris descrisse un antico organismo del Cambriano medio, a corpo molle, provvisto di conodontoforo. Nel 1983 è stato ritrovato, in terreni carboniferi presso Edimburgo, un piccolo animale a forma allungata che presenta posteriormente un apparato conodonte. Se la collocazione tassonomica di questo gruppo è estremamente incerta, ancora incerta è anche la funzione di queste piccole strutture calcaree. La maggior parte degli autori, tuttavia, concorda nell'interpretarle come strutture di masticazione piuttosto che come supporti interni.

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