(København, porto dei mercanti). Capitale della Danimarca, 1 m s.m., 503.387 ab. (stima 2007), Grande Copenaghen 1.823.000 ab. (2004).

Generalità

Situata sulla costa orientale dell'isola di Sjælland (nella regione di Hovedstaden) e, in minor misura, sulla vicina isola di Amager, si affaccia all'Øresund, di fronte alla città svedese di Malmö, cui è unita attraverso un ponte. La città è il massimo centro politico, amministrativo, finanziario e culturale del Paese, sede della Biblioteca Reale, fondata da Federico III nel 1665, funzionante come Biblioteca Nazionale Danese, di istituti scientifici, musei e gallerie d'arte. Ricca inoltre di monumenti artistici di grande interesse, tra splendidi parchi e giardini (celebre è il parco di Tivoli), Copenaghen è una delle più belle città d'Europa e meta frequentata del turismo internazionale. Copenaghen è sede di un'università fondata nel 1479, a cui si aggiungono altri illustri istituti di istruzione superiore: l'Università tecnologica di Danimarca (1829), l'Accademia d'ingegneria (1957), il Collegio reale di agricoltura e veterinaria (1856), una Economics and Business Administration School (1917). Nel 1867 è stata fondata la Reale Accademia Danese di Musica. Nel 1996 Copenaghen è stata capitale europea della cultura. È sede dell'AEA, Agenzia Europea dell'Ambiente.

Urbanistica

Il centro medievale, che costituisce il nucleo da cui si sviluppò la città, si formò sull'isola di Strandholm, attorno alla fortezza eretta nel 1167 dal vescovo Absalon e crebbe in modo irregolare fino al sec. XVI entro la cinta muraria della fine del Duecento. Copenaghen cominciò a mutare il suo aspetto soltanto con Cristiano IV (1588-1648), sotto il cui regno si costruirono nuovi quartieri (la città fortificata di Christianshavn sull'isola di Amager, ca. 1617; il quartiere per marinai detto Nyboder, ca. 1630) e una seconda cinta muraria, destinata a determinare la topografia della città fino al sec. XIX. Sulla superficie urbana così raddoppiata, Cristiano progettò un grandioso ampliamento edilizio (la “Nuova Copenaghen”), realizzato lentamente nelle caratteristiche “strade a facciata” fiancheggiate da blocchi ininterrotti di case (Bredgade, Adelsgade; dopo l'incendio del 1728 Frederiksbergade). Una nuova fase di interventi urbanistici di grande respiro si ebbe durante il regno di Federico V (1723-1766); su progetto di Eigtved si realizzò il nuovo quartiere di Frederikstaden, incentrato su un complesso monumentale comprendente una chiesa (la Frederikskirke o “chiesa di marmo”), una via e una piazza ottagonale (Amalienborg) disposte in prospettiva geometrica con sbocco sul porto secondo i moduli urbanistici francesi.Nel 1852 furono tolte le barriere e sorsero i sobborghi che inglobarono i villaggi circostanti, mentre nel quartiere del porto venivano eseguite grandi colmature; in seguito i bastioni vennero demoliti e sistemati a giardini e boulevard. Iniziò così la rapida crescita della città, ad anelli concentrici, ciascuno dei quali presenta caratteri ben definiti. A partire dalla metà del sec. XX, i nuovi orientamenti urbanistici portarono a un'espansione radiale con quartieri residenziali disposti lungo direttrici che partono dal centro (piano “delle cinque dita”, 1951-54) e intervallati da cunei di verde; all'accentuazione della funzione commerciale e direzionale del centro antico, impedito alle demolizioni e al traffico veicolare; a opere di risanamento e diradamento nei quartieri operai del sec. XIX; all'apertura di arterie di penetrazione veloce parallele alle vecchie strade irradianti dal centro; alla separazione delle funzioni turistiche e industriali del porto canale. Venne inoltre ideata la creazione di quartieri unitari, dotati delle attrezzature collettive primarie, in posizione equidistante dal centro, intervallati da grandi spazi verdi, sia boschivi sia agricoli, che costituiscono fasce salubri e produttive all'interno della città e non pregiudicano le possibili future integrazioni. Successivamente l'Amministrazione comunale di Copenaghen presentò un nuovo piano regolatore per la città che abbandonava i vecchi disegni di gigantesche infrastrutture e, tenendo conto della forte contrazione demografica, si rivolgeva a un'operazione di riqualificazione urbana. All'inizio del sec. XXI poco rimane della struttura originaria, distrutta da ripetuti incendi e dai bombardamenti inglesi del sec. XIX; Copenaghen si presenta con aspetto di città moderna in cui un accorto piano regolatore è riuscito a conservare ampi spazi verdi, pur nella notevole crescita edilizia. Numerosi ponti collegano le due isole su cui sorge la città. Dal luglio del 2000 è collegata a Malmö (in Svezia) tramite il ponte dell'Øresund, un'opera colossale che richiese un lungo periodo di progettazione e quattro anni di costruzione. Il ponte, ad accesso automobilistico e ferroviario, si sviluppa per ca. 8 km sul braccio di mare che divide la Danimarca dalla Svezia, prosegue sull'isola artificiale di Teberholm e termina con un tunnel di 4 km che lo collega alla capitale danese.

Storia

Le prime notizie storiche sulla città, come piccolo centro di pescatori, risalgono al 1043. Nel 1167 il vescovo di Roskilde, Absalon, vi fece costruire un castello e da allora Copenaghen fu feudo vescovile fino al sec. XIII. Nel 1256 ricevette la carta dei diritti municipali e nel 1284 assurse a città libera. La sua posizione, all'imbocco del canale Øresund, le permise di raggiungere una certa importanza nel traffico commerciale in aperta competizione con l'Hansa. Per questa rivalità subì attacchi da parte delle città tedesche nei sec. XIII e XIV. Legata alla corona danese dal 1416, fu elevata a capitale del regno nel 1443. All'inizio del sec. XVI Copenaghen divenne il principale centro commerciale del Baltico. Nel 1530, favorevole al luteranesimo, partecipò alle guerre di religione schierandosi con i riformatori. Cinta da un'ampia cerchia di mura a metà del Seicento a opera di Cristiano IV (1588-1648), poté difendersi durante le guerre nordiche; tuttavia nel 1700 la città fu espugnata da Carlo XII, che aveva battuto i rivali danesi nella seconda guerra del Nord. La florida attività commerciale della città fu poi gravemente contrastata da alcuni eventi decisamente avversi come la peste del 1711-12 e i violenti incendi del 1728 e del 1795 ai quali vanno aggiunti i danni subiti dal porto nel 1801, nel corso della guerra tra Inghilterra e Lega dei Neutri, e il bombardamento del 1807 durante la guerra della IV coalizione. Seguì un periodo di depressione dal quale Copenaghen si risollevò verso la metà del sec. XIX, sottraendo definitivamente la Danimarca all'egemonia commerciale di Amburgo. Durante la seconda guerra mondiale (1940), la città fu occupata di sorpresa (senza poter opporre resistenza) dalle truppe tedesche.

Arte

Da un punto di vista stilistico, il regno di Cristiano corrispose all'accoglimento del Rinascimento nelle forme del manierismo e del classicismo olandesi (Borsa, di Hans e Lourens van Steenwinkel, 1619-24; Arsenale, 1601; castello di Rosenborg, 1606-34), accolte sotto il regno di Cristiano IV. Un sobrio barocco di tipo olandese prevalse anche durante il regno di Federico III e di Cristiano V (Cittadella, 1661; castello di Charlottenborg, 1672, e chiesa del Salvatore, 1681-96, di L. van Haven). Ad apertura di secolo, Federico IV (1699-1730) introdusse lo stile italianeggiante, ma ben presto, con Cristiano VI (1730-46) e soprattutto con Federico V (1746-66), si affermò uno stile rococò di derivazione franco-sassone, il cui maggiore esponente è N. Eigtved(palazzo dei Principi, 1743-44; castello reale di Christiansborg, 1733-45). Suo è anche il progetto del palazzo di Amalienborg, che fu residenza reale dal 1683 fino al 1794. Composto da quattro costruzioni in stile rococò, circonda la piazza pavimentata in ciottoli al cui centro si innalza l'enorme statua equestre di Federico V, opera dello scultore francese Jacques-François-Joseph Saly. Alla morte di Eigtved (1754) Federico chiamò a proseguire la sua opera l'architetto francese N. H. Jardin, i cui progetti segnarono l'ingresso in Danimarca dello stile Luigi XVI e l'inizio dell'età d'oro neoclassica della città. A lui si deve il completamento di Amalienborg, mentre la costruzione della Frederikskirke venne interrotta a causa dei costi troppo elevati del marmo norvegese previsto nel progetto iniziale. I lavori vennero ripresi solo nel 1874, affidati all'architetto Ferdinand Meldhal, che costruì la maestosa cupola in stile barocco italiano, ispirandosi a quella di San Pietro a Roma. Alla fine del Settecento, fu attivo a Copenaghen il neopalladiano C. F. Harsdorff (colonnato di Amalienborg, 1795; Banca dell'Agricoltura, 1799), e nei primi anni del sec. XIX F. Hansen, che diffuse lo stile impero (cattedrale di Nostra Signora, 1826; ex palazzo municipale, 1805-15). Di impronta più moderna la Radhuplasden, la piazza del municipio, dove si affacciano il Castello di Andersen e il municipio (sec. XIX-XX), con la torre dell'orologio alta più di 100 metri. Opera dell'architetto Martin Nyrop, venne inaugurata nel 1905 e parzialmente ridisegnata nel 1996, quando Copenaghen venne nominata capitale europea della cultura. Su un lato della piazza si aprono i giardini di Tivoli, con l'enorme parco di divertimenti. Tra le altre attrazioni turistiche, la statua della Sirenetta, opera di E. Eriksen (1913) e simbolo della città, posta su uno scoglio nei pressi del porto. Negli ultimi anni del sec. XX la città si è arricchita di moderne opere architettoniche, come la nuova ala della Biblioteca Reale (1999), denominata Diamante Nero per la sua struttura in vetro e acciaio, o l'ampliamento del Ny Carlsberg Glypotek, progettato dall'architetto Henning Larsen.

Musei

Il Danske Kunstindustrimuseum, che ha sede nel vecchio Frederiks Hospital di Eigtved e Thurah (1752), raccoglie, oltre a prodotti danesi, oggetti di arte applicata di tutti i Paesi e di tutte le epoche e bronzi e ceramiche cinesi. Il Nationalmuseet comprende tre sezioni di arte danese (archeologia, Medioevo e Rinascimento, interni danesi), una sezione etnografica, una di antichità orientali e classiche e una di monete e medaglie. La Ny Carlsberg Glyptotek raccoglie antichità orientali e classiche, pitture e sculture francesi dei sec. XIX-XX. Il Rosenborg Slot, eretto da Cristiano IV nel 1603-34, contiene gli oggetti d'arte di proprietà della corona. Lo Statens Museum for Kunst, che trae origine dalle collezioni reali, è dedicato alla pittura e alla grafica. Vi si trovano dipinti di scuola italiana (Mantegna, J. Bassano, Tintoretto, Tiziano), tedesca (notevole la raccolta di Lucas Cranach il Vecchio), olandese (Memling, Frans Hals, Rembrandt), fiamminga (Rubens, Jordaens), oltre a una notevole collezione di pittura danese antica e moderna. Con la donazione Rump (1928) si è aggiunta una sezione di arte moderna che comprende un notevole gruppo di opere di Matisse, oltre a numerosi dipinti degli altri fauves, di Picasso, Gris, Laurens, Modigliani ecc. Il Thorvaldsens Museum, eretto nel 1839-48 da M. G. Bindesbøll, contiene l'opera completa, in originale o in copia, di Bertel Thorvaldsen, uno dei maggiori scultori neoclassici d'Europa, più una collezione, curata dall'artista stesso, che comprende opere dell'arte egiziana, vetri, gemme e monete antiche, nonché una raccolta di dipinti dal Rinascimento alla prima metà dell'Ottocento. A S di Copenaghen si trova Arken, il nuovo Museo di Arte contemporanea, dalla struttura avveniristica a forma di nave. Progettato da Soren Robert Lund, venne inaugurato nel 1997 e ospita collezioni di dipinti, sculture, fotografia e arte multimediale. § Tradizionale è la produzione di ceramiche artistiche: fin dal sec. XVIII Copenaghen fu sede di varie manifatture. La fabbrica di L. Fournier produsse dal 1760 al 1765 porcellane a pasta tenera molto affini a quelle di Chantilly. Pregevoli porcellane a pasta dura uscirono dai forni della manifattura, tuttora esistente, che fu fondata da F. H. Müller nei primi anni del 1770 e che ottenne nel 1775 il privilegio reale; nel 1779 la fabbrica fu rilevata dalla corona danese, per tornare in mani private nel 1867. Famoso il servizio di 1602 pezzi detto Flora Danica, eseguito per Caterina II di Russia e decorato da J. Ch. Bayer con tutti gli esemplari della flora danese. Il marchio della porcellana di Copenaghen è costituito da tre linee ondulate parallele.

Spettacolo

Soltanto nel 1722, al tempo del poeta e drammaturgo L. Holberg, si costruì il primo teatro permanente (Den Danske Skueplads) per ospitare spettacoli in danese. Riaperta nel 1748 in un'altra sede, dal 1772 la sala prese il nome di Kongelige Teater (Teatro Reale); dal 1849 dipende dal Ministero della Cultura. In essa si alternano stagioni di prosa (con un repertorio soprattutto nazionale) e spettacoli lirici. Particolarmente fiorente la tradizione ballettistica, legata al repertorio di A. Bournonville (1805-1879).

Economia

Il porto di Copenaghen, dotato di modernissime infrastrutture, fa di Copenaghen il principale centro commerciale del Paese. Comprende un ampio settore, il Københavns Frihavn, che è dal 1891 porto franco, il porto petrolifero e il porto commerciale, con uno sviluppo complessivo di oltre 43 km di banchine. Grazie all'attività portuale e alle materie prime d'importazione che vi affluiscono, Copenaghen è anche il massimo centro industriale del Paese: vi sono cantieri navali, industrie meccaniche (biciclette, motori nautici), chimiche, petrolchimiche, elettrotecniche, tessili, alimentari (zuccherifici, oleifici, birrifici). Le esportazioni si concentrano nei prodotti dell'agricoltura (cereali, patate, barbabietola da zucchero) e dell'allevamento (lana, pellame, latticini), nel legno grezzo e nella pesca. Copenaghen è servita da un aeroporto internazionale che si trova 8 km a SE, a Kastrup, sull'isola di Amager.

Curiosità

Simbolo di Copenaghen è la celebre statua della Sirenetta con la sua postura morbida e lo sguardo malinconico. Ispirata alla fiaba di H. C. Andersen, rende omaggio allo scrittore danese che a Copenaghen visse gran parte della sua vita: come ricordano numerose targhe in diverse case della città (in ognuna delle quali egli abitò) e il museo che porta il suo nome.Copenaghen è sede del maggior centro espositivo di tutta la Scandinavia, il Bella Center, situato sull'isola Amager, che ospita diverse manifestazioni e congressi, dedicati soprattutto al commercio e all'industria. Dall'agosto del 2003 si svolge ogni anno a Copenaghen l'International Film Festival, con proiezioni, seminari ed eventi aperti al pubblico. Copenaghen è una città modello per quanto riguarda il sistema di trasporti urbano. Da oltre trent'anni una rete di trasporti elettrici integrata con autobus urbani serve l'intera area metropolitana, quasi del tutto priva di traffico automobilistico privato. Negli ultimi anni del sec. XX è stato avviato il progetto per una metropolitana interamente automatizzata: la prima linea è stata inaugurata nel 2002.

Bibliografia

Autori Vari, Le metropoli del mondo, Roma, 1963; Les Guides Bleus, Pays Nordiques, Parigi, 1964.

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