Cowper, William

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poeta inglese (Berkhampstead, Hertfordshire, 1731-East Dereham, Norfolk, 1800). A undici anni, già sofferente per un'affezione agli occhi, entrò alla scuola di Westminster; studiò i classici greci e lesse Milton. Lavorò alle dipendenze di un procuratore legale e frequentò assiduamente la casa dello zio, innamorandosi della cugina Theodora. Il carattere di Cowper, assai debole e già soggetto a crisi depressive, non seppe superare l'opposizione del padre di lei e le nozze sfumarono. Questa relazione lasciò una profonda traccia nella sua mente, favorendo l'abbandono a stati di insicurezza e di follia. Ossessionato da un banale esame per un impiego, tentò il suicidio e fu ricoverato per 18 mesi in manicomio. Si trasferì poi a Olney, ospite della vedova Unwin, dove scrisse gli Olney Hymns (1779; Gli inni di Olney) in collaborazione con l'amico John Newton; i numerosi richiami alla natura, il senso di solidarietà per ogni essere vivente e il comune destino colorano queste liriche di preromanticismo. Strinse amicizia con lady Austen e, su suo suggerimento, scrisse il poema The Task (1785; Il compito); nello stesso anno apparve anche Tirocinium, che stigmatizza le tiranniche imposizioni scolastiche subite durante l'infanzia. Nel 1794 sopravvenne un'ulteriore crisi, che lo lasciò definitivamente pazzo. Poeta di transizione, Cowper attenuò gli artifici poetici e la retorica dei contemporanei; si rivolse alla natura, acquistando a tratti una freschezza d'immagini che prelude a Wordsworth e un sottile umorismo misto a una fondamentale simpatia per l'uomo che portano a Burns o a Byron.

E. Chinol, Cowper William, Napoli, 1962; F. Binni, L'idolo e il vero: Cowper nella crisi preromantica, Urbino, 1968; W. N. Free, Cowper William, New York, 1970; G. Harris, Cowper: his Thought and Work, Oxford, 1982.

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