Cruz, Sor Juana Inés de la-

religiosa e scrittrice messicana il cui nome secolare è Juana de Asbaje y Ramírez (San Miguel de Nepantla 1648 o 1651-Città di Messico 1695). È la maggiore figura letteraria del periodo coloniale spagnolo. Di precocità eccezionale e assai bella, entrò ben presto a corte e divenne la favorita della moglie del viceré. A sedici anni, su invito del viceré, fu esaminata dai massimi studiosi del Messico, rispondendo con straordinaria facilità alle domande più difficili e svariate. Nel 1667 entrò in convento, senza tuttavia abbandonare l'attività intellettuale. Nella bellissima epistola Respuesta a la muy ilustre Sor Filotea de la Cruz (1691), in cui polemizza con il vescovo di Puebla che l'accusava di dedicarsi troppo alle lettere profane, è tracciato un finissimo ritratto autobiografico. Sua costante preoccupazione fu di difendere il proprio diritto di donna all'attività intellettuale: le difficoltà e le incomprensioni che incontrò maturarono in lei idee liberali, per le quali fu ripetutamente oggetto di critiche e accuse. Autodidatta, nella sua poesia, che costituisce la parte più alta della sua opera, ebbe a modello i grandi poeti spagnoli, specialmente i mistici (San Juan de la Cruz) e i barocchi (Calderón, Góngora). Barocco è anche il suo teatro, sacro e profano. Fra gli autos sacramentales, El Divino Narciso (1690) è considerato il migliore. Le due commedie di intreccio, Los empeños de una casa e Amor es más laberinto (scritta in collaborazione con Juan de Guevara), ricordano quelle di Alarcón. L'opera poetica a cui Sor Juana dedicò maggiore impegno fu il poemetto Primer sueño (1690), libro allegorico, ermetico, ispirato a Las soledades di Góngora.

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