Dirce

(greco Dírkē), moglie del mitico re di Tebe Lico. Per i suoi maltrattamenti contro Antiope, nipote di suo marito Lico e madre degli eroi gemelli Anfione e Zeto, venne da costoro legata a un toro, che la trascinò sulle rocce, contro le quali si sfracellò. Il suo supplizio è raffigurato nel colossale gruppo marmoreo, detto il Toro Farnese (Napoli, Museo Archeologico Nazionale), che è la copia di un originale ellenistico di Apollonio e Taurisco di Tralle portato a Roma da Asinio Pollione. La scena compare anche su vasi italioti, urne etrusche, pitture pompeiane (casa dei Vettii), mosaici, monete, gemme. La figurazione più antica è forse quella su una pèlikeprotoitaliota da Policoro (ca. 400 a. C.). Un vaso con il supplizio di Dirce (oggi a Berlino) è opera di uno dei più antichi e interessanti ceramografi protocampani (sec. IV a. C.) noto come il Pittore di Dirce.

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