(Elettro Treno Rapido), elettrotreno per l'alta velocità delle ferrovie italiane.

Cenni storici

Preceduto dall'ETR 450 (Pendolino), destinato non all'alta velocità ma a garantire un minor tempo di percorrenza su linee particolarmente tortuose, primo rappresentante di questa nuova generazione di treni è stato l'ETR-X 500, nato da un progetto delle Ferrovie dello Stato del 1983 come risposta al TGV francese e all'ICE tedesco. Incentrato su tre obiettivi principali (capacità di viaggiare su linee tradizionali a velocità uguali o leggermente superiori a quelle degli InterCity in servizio, possibilità di viaggiare su linee appositamente costruite a velocità intorno ai 270-300 km/h, disponibilità di posti sia di prima sia di seconda classe con elevato comfort), il programma di sviluppo del nuovo elettrotreno è stato curato dal consorzio di imprese TREVI (TREno Veloce Italiano), composto da Ansaldo, Breda, FIAT Ferroviaria e TIBB. Lo studio dell'aspetto estetico e del comportamento aerodinamico è stato svolto dalla Pininfarina. Inaugurato nel 1990 con un viaggio di presentazione alla stampa nel tratto Roma-Firenze (andata e ritorno), tra il 1996 e il 1998 l'ETR-X 500 ha effettuato un collegamento ad alta velocità tra Torino e Modane in coincidenza con il TGV francese. Dal 1999 è stato sostituito dall'ETR-Y 500, che con i suoi 275 km/h di velocità massima rimane, insieme al predecessore ETR-X 500, il punto di partenza dell'alta velocità italiana.

Caratteristiche costruttive

Gli ETR sono costituiti da coppie di elettromotrici, una di testa e una di coda, le cui strutture aerodinamiche sono state appositamente studiate allo scopo di offrire la più bassa resistenza possibile all'avanzamento e di evitare i fenomeni di turbolenza indotti dalle alte velocità, in quanto questi treni possono superare anche i 300 km/h, con medie superiori ai 200 km/h. Le elettromotrici sono dotate di apparecchiature elettroniche per la guida (comprendenti i ripetitori dei segnali disposti lungo la linea) e per il controllo sia dell'intero convoglio, sia di tutti gli apparati per i sistemi di frenatura elettrica e idropneumatica, necessari date le alte velocità di marcia; a esse fanno capo tutti i circuiti elettronici che, tramite idonei sensori posti in loco, verificano costantemente la chiusura automatica delle porte delle carrozze, gli allacciamenti e i collegamenti fra queste, il possibile surriscaldamento delle parti meccaniche e/o l'insorgere accidentale di un incendio, il corretto funzionamento dell'impianto di condizionamento (analogo a quello degli aeroplani), lo stato di efficienza di ogni componente del sistema frenante e dei vari dispositivi per il controllo dell'assetto delle singole carrozze nonché le condizioni di tutti gli impianti elettrici del convoglio; gli ETR sono inoltre dotati di una “scatola verde”, analoga alla scatola nera degli aerei, la quale conserva la registrazione in codice delle velocità tenute dal convoglio lungo tutte le tratte del percorso, di ogni anomalia degli apparati di bordo nonché della corretta ripetizione in cabina di guida dei segnali e dei controlli predisposti lungo tutta la linea, il cui automatico intervento è obbligatorio nel caso in cui il treno non riesca a rispettare le indicazioni prescritte (per esempio, in caso di nebbia) o superi i limiti di velocità ammessi lungo un determinato tratto del percorso. Le vetture, di prima e di seconda classe, sono del tipo open space, dotate di comode poltrone reclinabili; tutte, così come le motrici, sono ad assetto variabile, cioè in grado di basculare rispetto al proprio asse longitudinale, per cui le casse possono mantenere una posizione quasi perpendicolare quando il convoglio affronta sia una curva, sia un qualsiasi dislivello del tracciato. Gli ETR assicurano infine un ottimo comfort per i passeggeri grazie ai particolari dispositivi delle sospensione idropneumatiche delle casse ai carrelli.

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