Eugènio Oneghin

(Evgenij Onegin), romanzo in versi di A. S. Puškin, scritto dal 1823 al 1831 e pubblicato per la prima volta completo nel 1833. Storia del “giovin signore” Eugenio Oneghin, di cultura francese, scettico, per certi aspetti inutile, precursore del Pečorin di Lermontov e dell'Oblomov di Gončarov, per altri aspetti positivo, soprattutto per l'ingegno e il sentimento vivo dell'orgoglio e dell'onore. Il ritratto del protagonista, che uccide in duello il poeta Lenskij e vive una vana storia d'amore con Tatiana, la quale oppone alla sua passione non il sentimento del cuore ma il dovere della fedeltà coniugale, è specchio dell'ambiente e frutto di alto lirismo e di analisi introspettiva. L'opera ebbe grandissimo influsso sulla letteratura russa e ne inaugurò la grande stagione narrativa. § Dal testo di Puškin P. I. Čajkovskij trasse ispirazione per un'opera musicale in tre atti, di cui scrisse il libretto in collaborazione con K. L. Silovskij, composta nel 1877-78 e rappresentata al Malyj Teatr di Mosca il 29 marzo 1879. L'opera è stilisticamente più legata alla civiltà musicale europea (e specialmente franco-italiana) che a quella russa ed è, con La donna di picche, il capolavoro teatrale di Čajkovskij.

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