Férmo (città)

Indice

capoluogo della provincia omonima, 319 m s.m., 124,38 km², 37.760 ab. secondo una stima del 2007 (fermani), patrono: Maria Santissima Assunta (15 agosto).

Generalità

Cittadina su un colle tra le valli dei fiumi Ete Vivo e Tenna. Nel maggio 2004 la città di Fermo è stata istituita capoluogo della provincia omonima, divenuta operativa nel 2009; il comune è compreso nel territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. È sede vescovile.

Storia

Antico centro sabino e poi colonia romana dalla prima metà del sec. III a. C., fece successivamente parte del regno di Odoacre, dell'Impero bizantino e del regno longobardo. Passato quindi ai Franchi e da Pipino donata ai pontefici (sec. VIII), rimase loro nominalmente sempre soggetta anche se le fazioni cittadine la infeudarono talvolta all'Impero o la dichiararono libero comune (1199). Capitale dal sec. IX al XIII della Marca fermana, nel 1214 fu infeudata agli Estensi insieme ad Ancona. Successivamente conquistata da Federico II (1242) e da Manfredi (1252) e dal Trecento fu sottomessa a numerose signorie straniere e cittadine, finché nel 1503 cadde in mano di Cesare Borgia. Saccheggiata da Pier Luigi Farnese (1538) per ordine di Paolo III, nel 1550 entrò nel dominio diretto della Chiesa che tuttavia le lasciò una certa autonomia amministrativa. Durante il periodo napoleonico fece parte del Regno italico come capoluogo del dipartimento del Tronto. Nel 1814 fu conquistata da Gioacchino Murat, ma l'anno dopo tornò allo Stato Pontificio, rimanendovi fino al 1860.

Arte

Reperti archeologici e resti di mura megalitiche attestano l'origine sabina di Fermo; dell'epoca romana si conservano, oltre a una prima e a una seconda cerchia di mura, le grandiose cisterne sotterranee. Tra le chiese è da ricordare il duomo, eretto nel 1227 e completamente restaurato all'interno. Molte trasformazioni hanno subito anche le chiese di San Pietro, di San Domenico, di Sant'Agostino e di San Francesco, dall'originaria struttura romanico-gotica. La realizzazione dell'ambiente urbano e monumentale della Piazza del Popolo, di forma rettangolare e chiusa ai lati maggiori da portici cinquecenteschi, risale al 1442, ma il suo sviluppo si svolse nei sec. XVI-XVIII. Sulla piazza si affacciano il Palazzo Comunale (sec. XV-XVI), il Palazzo degli Studi (sec. XVI), il Palazzo Apostolico (1502-32), il Palazzo dei Priori (sede della pinacoteca) e il Teatro dell'Aquila di fine Settecento. Costruzioni rinascimentali sono il palazzo Azzolino e il palazzo Vitali-Rosati, entrambi di Antonio da Sangallo il Giovane.

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