Fasmoidèi

sm. pl. [sec. XIX; dal greco phásma, mostro]. Ordine (Phasmoidea) di Insetti Pterigoti comprendente specie di dimensioni spesso notevoli, che posseggono un corpo snello, solitamente molto allungato o depresso, privo d'ali o con ali poco funzionali, spesso presenti solo nei maschi. Il capo presenta occhi composti e, talvolta, anche tre ocelli; l'apparato boccale è di tipo masticatore; le antenne, costituite anche da decine di articoli, sono filiformi o dilatate. Le zampe, molto sviluppate in lunghezza, sono simili tra di loro; assai allungato o fortemente compresso e dilatato l'addome. I Fasmoidei, che vivono a spese di vegetali, sono noti soprattutto per il loro criptismo, assumendo spesso, con sorprendente fedeltà, l'aspetto di ramoscelli secchi e di foglie. Il loro mimetismo non si limita all'imitazione di colori e forme di foglie e ramoscelli, ma comprende anche l'assunzione di posizioni asimmetriche, che spezzano il contorno e distolgono l'occhio di un eventuale predatore dall'immagine simmetrica della preda. Curiosamente anche le uova, che la femmina lascia cadere sul terreno dall'alto dei rami, assomigliano a dei semi. Se a tutto ciò si aggiunge che molte specie sono notturne e che la loro deambulazione ricorda l'ondeggiare dei rami al vento si capisce come questi insetti siano estremamente difficili da osservare, anche laddove (come nelle regioni mediterranee italiane) sono comuni. L'ordine comprende ca. 2000 specie, in massima parte proprie dei Paesi caldi; in Italia sono presenti 6 specie. Tra i generi principali, Phyllium e Bacillus.

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