Feltri, Vittòrio

giornalista italiano (Bergamo 1943). Inizialmente ha lavorato per L'Eco di Bergamo, poi, nel 1969, è entrato a far parte della redazione della Notte. Nel 1974 è passato al Corriere d'Informazione e, tre anni più tardi, è approdato al Corriere della Sera, che ha lasciato nel 1989, nel momento in cui è stato nominato direttore dell'Europeo. Nel 1992 è stato chiamato a dirigere L'Indipendente e, nel 1994, Il Giornale, che ha guidato fino al 1997. Dopo un periodo trascorso alla direzione editoriale dei tre quotidiani della Poligrafici Editoriale (Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno), nel 2000 ha fondato un nuovo giornale, Libero, da lui edito e diretto. Nel 2009 è tornato a dirigere Il Giornale. Dal 1998 al 2000 è stato inoltre direttore del Borghese. Nel 2010 Feltri ha lasciato ha lasciato la direzione de Il Giornale, ed è tornato a Libero, che ha però abbandonato nuovamente nel 2011 per approdare per la terza volta al Giornale, in veste di editorialista. Nel 2016, in seguito alle dimissioni di Belpietro dalla direzione di Libero, Feltri è tornato a dirigere il giornale che lui stesso aveva fondato.
Feltri è autore di alcuni libri, tra le quali Fascismo/Antifascismo (1994), scritto con Furio Colombo; Cento anni della nostra vita visti da Vittorio Feltri 1905-2004 (2004); I presidenti d’Italia (2006); Sfacciati. Le caricature e gli sberleffi di Libero (2007); Sesso, potere e intercettazioni ai tempi del Cav, scritto con Daniela Santanchè (2008); Il Quarto Reich. Come la Germania ha sottomesso l’Europa (2014); Non abbiamo abbastanza paura. Noi e l’Islam (2015); Chiamiamoli ladri. L’esercito dei corrotti (2017); Il Borghese. La mia vita e i miei incontri da cronista spettinato (2018); L’irriverente. Memorie di un cronista (2019). Nel giugno 2020 Feltri ha rassegnato le dimissioni dall'Ordine dei Giornalisti, come risposta ai numerosi richiami ricevuti per i titoli talvolta sopra le righe di Libero. 

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