Attività politica e letteraria

Statista, scienziato e scrittore statunitense (Boston 1706-Filadelfia 1790). Apprendista presso il fratello James, stampatore e poi editore del New England Courant, collaborò segretamente al giornale. Nel 1723, in disaccordo con il fratello, si recò a New York, quindi a Filadelfia e poi in Inghilterra (1724). Tornato in patria dopo pochi anni, aprì una stamperia a Filadelfia, pubblicò la Pennsylvania Gazette (1730-66; Gazzetta della Pennsylvania), in cui il suo interesse per le riforme locali trovò frequente espressione, e dal 1732 al 1758 il Poor Richard's Almanac (Almanacco del buon Riccardo), un repertorio di massime morali e prammatiche che fu, a suo dire, il suo miglior affare. Nel 1727 aveva frattanto fondato l'associazione culturale il Junto, primo nucleo della Società filosofica americana. A 42 anni, affidata l'attività di tipografo a un giovane socio, si dedicò alla politica attiva. Nel 1751 fu eletto all'Assemblea della Pennsylvania e nel 1754 partecipò alla convenzione di Albany. Tre anni dopo fu inviato in Inghilterra per rappresentare gli interessi della colonia di fronte alla madrepatria e si sforzò di illuminare il governo inglese sui problemi delle colonie. Vi tornò nel 1764 per chiedere l'istituzione del governo reale in Pennsylvania. Più tardi si oppose all'approvazione della legge sul bollo e, fautore di una politica coloniale realistica e moderata, divenne il capo della causa americana in Inghilterra. Nel 1775 aderì decisamente alla causa indipendentista; lo stesso anno fu eletto deputato per la Pennsylvania al II Congresso continentale e nel 1776 fu con Jefferson e J. Adams tra i redattori della Dichiarazione di indipendenza (4 luglio). Alla fine del 1776 fu inviato in Europa a cercare appoggio per la causa indipendentista; a Parigi, dove ebbe un'ottima accoglienza esi fermò fino al 1785. Durante il soggiorno parigino fu introdotto all'Accademia delle Scienze, stipulò con la Francia un trattato di amicizia (1778) e il 3 settembre 1783 firmò la Pace di Versailles che poneva fine alla guerra d'indipendenza. Tornato in patria, fu presidente dello Stato di Pennsylvania (1785) e deputato alla Convenzione Costituzionale nel 1787. Della sua produzione letteraria, oltre al Poor Richard's Almanac, è rilevante l'Autobiography (Autobiografia), pubblicata in Francia alla sua morte e in America solo nel 1868. È di estremo interesse sia quale documento di storia politica e intellettuale delle colonie americane, sia quale registrazione organica delle virtù medio-borghesi già proposte nel Poor Richard's Almanac ed esposte in un credo etico-pratico in numerosi punti: sobrietà, silenzio, ordine, rivoluzione economica, sincerità, giustizia, moderazione, tranquillità, castità e umiltà.

Attività scientifica

Franklin si interessò attivamente anche alla ricerca scientifica; in particolar modo studiò i fenomeni elettrici e, intorno al 1750, formulò una teoria sull'elettricità, che considerava un fluido imponderabile presente in tutti i corpi. Secondo Franklin, l'eccesso o il difetto di fluido rende il corpo elettrizzato positivamente oppure negativamente e la tendenza a ritornare in una condizione di equilibrio dà origine alla scarica elettrica e alle forze di attrazione e repulsione. Franklin scoprì il cosiddetto potere delle punte e avanzò la legge della conservazione della carica elettrica per spiegare le proprietà della bottiglia di Leida. Per dimostrare il carattere elettrico del fulmine propose un esperimento che fu eseguito per la prima volta in Francia da Buffon, Dalibard e De Lor con esito positivo; Franklin lo ripeté nel 1752 servendosi di un aquilone per raccogliere le cariche elettriche atmosferiche. L'ulteriore successo conseguito gli suggerì l'idea del parafulmine, che realizzò nel 1753. Altre sue note invenzioni sono le lenti bifocali e la stufa o caminetto noto sotto il suo nome.

Bibliografia

I. B. Cohen, Benjamin Franklin. His Contribution to the American Tradition, Indianapolis, 1953; V. W. Crane, Benjamin Franklin and a Rising People, Boston, 1954; I. B. Cohen, Franklin and Newton, Filadelfia, 1956; A. O. Alridge, Benjamin Franklin Philosopher and Man, Filadelfia, 1965; R. L. Ketcham, Benjamin Franklin, New York, 1965; Th. Fleming, The Man Who Dared the Lightning: A New Look at Benjamin Franklin, New York, 1971; N. G. Goodman, The Benjamin Franklin Reader, New York, 1971; G. Ohsawa, Verso la libertà, Perugia, 1987.

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