Galgàrio, Fra'-

soprannome del pittore Vittore o Giuseppe Ghislandi (Bergamo 1655-1743). Religioso dell'ordine di S. Francesco di Paola, trasse il soprannome dall'omonimo convento bergamasco in cui soggiornò lungamente. Figlio di un pittore di quadrature e paesaggi, fece il suo apprendistato nella città natale, dove ebbe come maestri G. Cotta e B. Bianchini. Fondamentali furono per l'artista le esperienze dei soggiorni veneziani del 1675-88 e 1693-1705, durante i quali rimeditò gli esempi di Tiziano e frequentò la scuola del ritrattista Bombelli. Si dedicò anch'egli essenzialmente al ritratto e, innestandosi sulla grande tradizione del realismo lombardo (Moroni, Ceresa, Ceruti), oppose alla predominante inclinazione per il ritratto da parata l'acuta caratterizzazione psicologica del soggetto. Tra le sue numerose opere: Ritratto del conte Vailetti (ca. 1710; Venezia, Gallerie dell'Accademia), Giovane artista (ca. 1732; Bergamo, Accademia Carrara), Ritratto di gentiluomo (ca. 1740; Milano, Museo Poldi Pezzoli).

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