Gesualdo

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comune in provincia di Avellino (42 km), 676 m s.m., 27,13 km², 3829 ab. (gesualdini), patrono: san Nicola di Bari (6 dicembre).

Centro dell'Appennino Sannita, posto nella valle del torrente Fredane, affluente del fiume Calore. Fondato da Gesualdo di Benevento, capostipite della famiglia Gesualdo, in una zona abitata fin dalla preistoria, rimase a lungo possesso dei suoi discendenti, per poi passare ai Caracciolo. Nel 1460 fu preso e devastato dalle milizie di Ferrante I d'Aragona. Fu danneggiato dai terremoti del 1696 e del 1980. § Su un colle, in posizione dominante, sorge il castello feudale, trasformato nel 1582 in dimora signorile dal principe Carlo Gesualdo. La vicina chiesa di Santa Maria della Pietà, annessa al convento dei Cappuccini, fondato dallo stesso principe nel 1592 per espiare un delitto commesso, conserva una tavola di scuola napoletana secentesca, Il Redentore che perdona Gesualdo e santi. La parrocchiale di San Nicola (1755) ha un portale barocco e all'interno un busto policromo (sec. XVI), oltre a tele e sculture lignee (sec. XVII-XVIII). § Il fertile territorio favorisce l'agricoltura, che produce tabacco, cereali, ortaggi, uva e olive (produzione di olio); sono attivi l'allevamento bovino e alcune cave di pietra, per uso edile. § L'ultima domenica di agosto si svolge “Il Volo dell'Angelo”, sacra rappresentazione che inscena un contraddittorio tra i diavoli e un angelo; quest'ultimo è impersonato da un bambino che, sospeso a un cavo metallico, “vola” al centro del palco. Sempre in agosto si tiene il Palio dell'Alabarda, rievocazione storica in costume durante la quale si tengono una gara di arcieri e una giostra di cavalieri.

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