Giòia, Melchiòrre

filosofo ed economista italiano (Piacenza 1767-Milano 1829). Compì gli studi ecclesiastici al collegio Alberoni di Piacenza, ma si diede poi alla politica, fondando a Milano diversi giornali. Storiografo della II Repubblica Cisalpina, perdette l'impiego per lo scritto Teoria civile e penale del divorzio (1803), che egli sosteneva. Dal 1815 al 1819 pubblicò il Nuovo prospetto delle scienze economiche, che assieme all'opera Del merito e delle ricompense (1818) ne fecero il fondatore della statistica in Italia e gli valsero il plauso di Romagnosi. In filosofia, pur non trascurando i problemi di gnoseologia e di psicologia (Ideologia, 1822), Gioia s'interessò soprattutto a quella che Romagnosi chiamava “civile filosofia”, ai problemi cioè dell'etica e dell'economia, della vita sociale in genere (Nuovo Galateo, 1802-07; Filosofia della statistica, 1826). La sua filosofia è un'elaborazione originale di elementi derivati dagli ideologi francesi e dalla scuola utilitaristica di Bentham. Interessanti le opere minori, anche satiriche, raccolte in numerosi volumi.

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