Giovanni Pàolo II

(al secolo Karol Wojtyła). Papa, santo (Wadowice, Cracovia, 1920-Città del Vaticano 2005). Ordinato sacerdote nel 1946, nominato arcivescovo di Cracovia nel 1964 e cardinale nel 1967, è stato eletto al pontificato il 16 ottobre 1978. Primo papa non italiano dal 1523, ha raccolto e sviluppato l'eredità dei due grandi pontificati precedenti di Giovanni XXIII e di Paolo VI, soprattutto in direzione di una sempre più dinamica presenza della Chiesa nel mondo contemporaneo. La tensione pastorale dell'attività di Giovanni Paolo II (ben espressa dai suoi numerosi viaggi in ogni parte del mondo), la dimensione “pubblica” della figura papale da lui sottolineata (persino gli attentati diretti contro la sua persona nel maggio 1981 a Roma e nel maggio 1982 a Fatima paiono tributare, seppure in negativo, un riconoscimento) si collocano nel quadro di una riaffermazione vigorosa dell'iniziativa cattolica. Una ripresa caratterizzata da un'efficace miscela di apertura sociale e conservatorismo teologico documentati dalle numerose encicliche degli anni Ottanta (tra le più importanti: Redemptor Hominis del 1979, Dives in Misericordia del 1980, Laborem exercens del 1981, Slavorum Apostoli del 1985, Dominum et vivificantem del 1986, Sollicitudo rei socialis del 1988). Nel 1983 Giovanni Paolo II ha indetto il giubileo e ha promulgato il nuovo Codice di diritto canonico. Da ricordare, sul piano istituzionale, la riforma della curia romana avviata da Giovanni Paolo II con la costituzione apostolica Pastor bonus (1988). Nonostante le delicate condizioni di salute, il pontefice ha continuato la sua attività con la stessa intensità che da sempre lo contraddistingue. Dopo un difficile biennio (1992-1994) egli ha ripreso i viaggi apostolici, caratteristica del suo pontificato, intesi come segni tangibili dell'attenzione della Chiesa verso tutte le realtà del cattolicesimo nel mondo. Sul piano diplomatico, nel rapido concatenarsi dei cambiamenti politici degli anni Novanta, l'attività papale si è sviluppata in numerose iniziative a favore della pace, della dignità umana e per il superamento delle divisioni dell'Europa, dopo il crollo dei regimi socialisti. Nell'ambito di queste iniziative diplomatiche si inseriscono: il suo viaggio a Sarajevo (aprile 1997), durante il quale ha rivolto un forte appello alla convivenza tra le diverse etnie e religioni, e il documento di condanna dell'Olocausto degli Ebrei, intitolato “Noi ricordiamo: Una riflessione sulla Shoah”, che fa parte di un suo più ampio processo di revisione della politica ecclesiastica adottata nel passato. È parimenti cresciuto, anche, il numero dei Paesi con i quali la Santa Sede intrattiene rapporti diplomatici, tra cui Cuba, dove il pontefice si è recato nel gennaio 1998, dopo aver ricevuto la visita ufficiale di Fidel Castro (1996) . Dopo una rinnovata attenzione posta ai problemi sociali con l'enciclica del maggio 1991, Centesimus Annus, nell'ottobre 1998 Giovanni Paolo II ha affrontato il tema della ricerca filosofica con l'enciclica Fides et ratio, prendendo in considerazione tutte le correnti del pensiero moderno dal marxismo alla New Age. I continui richiami alla pace, alla convivenza tra i popoli e al dialogo tra le grandi religioni sono stati i temi portanti del giubileo, indetto per il 2000, e dei più significativi viaggi compiuti dal pontefice (in Israele, nel marzo 2000; in Grecia, Siria e Malta, nel maggio 2001). Nel 2001 Giovanni Paolo II ha inoltre convocato un Concistoro straordinario sulle prospettive della Chiesa nel terzo millennio e, nel 2002, è stato il primo pontefice della storia a ricevere la cittadinanza onoraria di Roma e a compiere una visita al Parlamento italiano. Nel 2003 ha pubblicato l'enciclica Ecclesia de eucharistia, dedicata al sacrificio eucaristico, mentre nel 2005 è uscito il libro Memoria e identità. Muore il 2 aprile 2005 nei suoi appartamenti in Vaticano. Il 24 aprile del 2014 avveniva la canonizzazione di Giovanni Paolo II con una cerimonia in San Pietro officiata da papa Francesco, in cui veniva fatto santo anche Giovanni XIII.