Giselle ou les Wilis

balletto in due atti, su libretto di Jules-Henri Vernoy de Saint-George, Théophile Gautier e Jean Coralli; coreografia di Coralli e Jules Perrot; musica di Adolphe Charles Adam, scene di P. Ciceri. Fu rappresentato per la prima volta il 28 giugno 1841 al Théâtre de l'Opéra di Parigi. Ispirato a una leggenda germanica riferita da H. Heine, il balletto narra la storia di una giovane contadina, Giselle, amante della danza, che sedotta e ingannata dal duca di Curlandia, Albrecht, impazzisce e muore. La sua anima viene accolta fra le Villi, fantasmi di fanciulle abbandonate prima delle nozze, che attirano i giovanotti nel bosco e li fanno danzare fino alla morte. Giselle, il cui amore per Albrecht va oltre la morte, lo sorregge nella terribile prova fino a quando le luci dell'alba mettono in fuga gli spiriti notturni delle Villi salvandogli così la vita. Balletto di tipica ambientazione romantica, al primo atto festoso e popolare contrappone un secondo atto notturno, “bianco”, popolato di spiriti sovrannaturali. È opinione corrente che la maggior parte delle versioni moderne si basino sull'ultimo allestimento del balletto approntato da Marius Petipa a San Pietroburgo nel 1884, giunto a noi attraverso la produzione djagileviana del 1911. L'ultima rappresentazione parigina della versione originale è infatti del 1868. Prima acclamata interprete del ruolo di Giselle fu Carlotta Grisi. Da allora il balletto è sempre stato considerato un banco di prova per le più grandi danzatrici. Celebri Giselle sono state la Alonso, la Ulanova, la Fracci.

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