Griffith, David Wark

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regista cinematografico statunitense (Crestwood, Kentucky, 1875-Hollywood 1948). Padre del cinema statunitense, creò il linguaggio del film e la sua tecnica moderna: primo piano, campo lungo, dissolvenza incrociata e quello che poi si definì “montaggio alla Griffith” (cioè due azioni alternate e parallele a creare l'attesa, la suspense); inventò una grammatica e una sintassi distinte da quelle di ogni altra forma espressiva. Nei primi cinque anni di attività, dall'estate 1908 al giugno 1913, diresse per la Biograph 494 film brevi in una o due bobine, salvo l'ultimo, Judith of Bethulia, che si distendeva in quattro bobine (1200 m), preludio a Nascita di una nazione (1915) e a Intolerance (1916) che Griffith, spinto anche dalle messinscene all'italiana (Quo vadis?, Cabiria), articolò in “colossi” storici, di una lunghezza – e il secondo anche di un'audacia tematica – inconsuete e straordinarie per l'epoca. Rivolgendosi al pubblico popolare con il moralismo e il riformismo sentimentale dell'Ottocento, adattò sia il melodramma spicciolo, sia la storia all'eterna lotta tra il bene e il male e vide nel conflitto tra due morali, non tra le classi o tra gli imperialismi contrapposti, la chiave della guerra di Secessione (Nascita di una nazione) o della prima guerra mondiale (Hearts of the World, 1917); così come l'intolleranza, che gli suggerì l'opera più personale, era il nemico da colpire e da esorcizzare attraverso i secoli. Perciò dal suo angusto ma insieme generoso umanesimo puritano poté far derivare aberrazioni ideologiche come l'apologia del Ku Klux Klan in Nascita di una nazione o, viceversa, la solidarietà e l'amore tra un giallo e una bianca, coraggiosamente proclamati nel capolavoro Giglio infranto (1919) . Poeta degli interni come della natura (Agonia sui ghiacci, 1920), sobrio e insuperabile nella direzione degli attori, infallibile nel dipingere un gesto, un atteggiamento, un dolore, Griffith è il cantore incorrotto e geniale della dignità dell'essere umano. Anche negli anni Venti, periodo di decadenza rispetto al precedente, non fece mancare le riprove della sua grandezza, come testimonia Isn't Life Wonderful? (1924), opera di valore anche sociale. Aveva fondato la Triangle nel 1915 con Th. Ince e M. Sennett e la United Artists nel 1919 con M. Pickford, D. Fairbanks e Ch. Chaplin. Diresse il suo ultimo film (parlato) nel 1931. Morì dimenticato diciassette anni dopo, nella capitale del cinema che, più d'ogni altro, aveva contribuito a render famosa nel mondo.

R. M. Henderson, David Wark Griffith, New York, 1972; J. Deslandes, David Wark Griffith, Parigi, 1973; G. Cincotti, Lineamenti di una bibliografia griffthiana, Venezia, 1975.

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