Guarini, Guarino

(vero nome Camillo), architetto italiano (Modena 1624-Milano 1683). Teatino, giunse all'architettura attraverso studi matematici, filosofici e teologici, realizzando opere caratterizzate da una geometrica e scientifica disposizione delle strutture. Nel 1639 si recò a Roma per compiervi il noviziato e qui assimilò il linguaggio borrominiano che avrebbe poi reinterpretato e diffuso a Torino. Tornato a Modena nel 1649 e ordinato sacerdote, seguì la costruzione della chiesa di S. Vincenzo e del convento dei teatini, opere in cui si avverte il riflesso delle esperienze romane. Dopo aver insegnato per cinque anni filosofia, venne nominato nel 1655 preposito del convento, ma l'opposizione del duca Alfonso IV d'Este provocò il suo allontanamento dalla sede modenese e l'inizio delle sue peregrinazioni. Nel 1660 Guarini era a Messina dove, oltre a insegnare filosofia e matematica, pubblicò la tragicommedia La pietà trionfante e si occupò delle costruzioni dell'ordine, aggiungendo una facciata ricurva alla chiesa della SS. Annunziata (1660-62) e realizzando la casa dei teatini (distrutta dal terremoto del 1908). Nel 1662 fu chiamato a Parigi per occuparsi della costruzione della chiesa di Sainte-Anne-la-Royale che, progettata con complessa cupola ad archi intrecciati, non fu però condotta a termine; ripresa molti anni dopo da un altro architetto, venne distrutta nel 1823. A Parigi, inoltre, insegnò teologia e pubblicò i Placita Philosophica (1665). Chiamato nel 1666 a Torino da Carlo Emanuele di Savoia, che proseguiva nel programma di espansione urbanistica iniziato dai suoi predecessori, Guarini vi portò la summa delle sue esperienze, alla quale avevano contribuito elementi romani, emiliani e siciliani confrontati con la cultura architettonica di Francia e con quella degli italiani colà presenti (Bernini e gli artisti operosi per la fabbrica del Louvre). Nominato nel 1668 ingegnere e matematico del duca, rimase a Torino fino al 1681, realizzandovi i suoi lavori più importanti: la chiesa di S. Lorenzo , la cappella della S. Sindone , palazzo Carignano. Nella chiesa di S. Lorenzo (1668-80), opera fondamentale in cui si legge meglio che in altre il linguaggio architettonico di Guarini, la pianta concavo-convessa è inscritta in un quadrato con colonne che sembrano sostenere la cupola ottagona, ad archi intrecciati, con sovrastante cupolino. Non vi è dubbio che lo spunto per questa soluzione, come per la cupola della cappella della S. Sindone (purtroppo danneggiata da un grave incendio nel 1997), traforata da un complesso di nervature in marmo nero, sia tratto dalle opere borrominiane, anche se agli schemi fantastici di BorrominiGuarini sostituì uno schema geometrico, che resta l'elemento dominante. Nel palazzo Carignano (iniziato nel 1679) l'architetto si servì del mattone per intensificare gli effetti scenografici dell'edificio, caratterizzato dalla fronte ondulata che richiama il corpo ellittico del salone centrale. Tra le altre opere di Guarini si ricordano, ancora a Torino, la chiesa dell'Immacolata Concezione (1673-97), il santuario della Consolata (eseguito solo parzialmente dal 1678 al 1703), il progetto (ultimato da F. Juvara) di S. Filippo Neri. Fornì inoltre progetti per la facciata di S. Gaetano a Nizza, per la trasformazione del Palazzo Reale di Racconigi, per la chiesa di S. Filippo a Casale Monferrato. Dei numerosi scritti (Modo di misurar le fabbriche, 1674; Coelestis mathematicae pars prima et secunda, postumo 1683; Disegni di architettura civile ed ecclesiastica, 1686, ecc.), Architettura civile (1737) è l'opera attraverso la quale si segue meglio l'iter stilistico di Guarini, che contribuì in modo decisivo allo sviluppo del tardo barocco in Piemonte e in Europa, fornendo fonti di ispirazione ad architetti quali L. von Hildebrandt, i Dientzenhofer, B. Neumann. "Per approfondire Vedi Gedea Arte vol. 7 pp 67-71" "Per approfondire Vedi Gedea Arte vol. 7 pp 67-71"

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