Gustavo I

Eriksson Vasa, re di Svezia (Lindholm ca. 1496-Stoccolma 1560). Nel 1518, durante la guerra con la Danimarca, fu preso quale ostaggio dal re Cristiano II; tenuto nascosto in Danimarca, riuscì a fuggire a Lubecca l'anno dopo. Dopo il massacro di Stoccolma (1520), nel quale venne ucciso anche suo padre, Gustavo I si rifugiò nella Dalecarlia da dove cominciò la lotta per l'indipendenza, terminata con la cacciata dei Danesi dalla Svezia. Nel 1523 divenne re di Svezia: instaurò la monarchia ereditaria (1544), centralizzò l'amministrazione statale, fece accettare i principi del luteranesimo (di cui Lars Andersson fu il massimo propugnatore), soffocò le rivolte popolari scaturite dall'esosità delle tasse e dall'aumento dei prezzi. In politica estera collaborò con la Danimarca e con la Prussia per rompere il dominio mercantile delle città anseatiche (1536) ed entrò in conflitto con la Russia (1555-57) per ottenere il controllo dei porti dell'Estonia e aumentare il commercio svedese nel Mar Baltico.

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