Hô Chi Minh (città)

Indice

Generalità

Città (4.322.300 ab. secondo una stima del 1993) del Viet Nam, nella Cocincina, sulla destra del fiume omonimo e al margine settentrionale del delta del Mekong. Il moderno processo di urbanizzazione ebbe inizio sotto la dominazione francese, quando la allora Saigon divenne centro amministrativo e portuale, ricevendo un'impronta topografica (strade ampie e rettilinee, vasti parchi) e architettonica (edifici pubblici) di tipo occidentale, mentre la vicina Cholon (a SW) sviluppava soprattutto le funzioni commerciali. Nel 1932 i due centri vennero uniti e formarono il nucleo di quella agglomerazione che, dopo la divisione politica del Viet Nam, divenuta capitale dello Stato meridionale, crebbe rapidamente a 1.500.000 ab. (1965), anche sotto la spinta della forte immigrazione dal Nord comunista. Ma la vera esplosione demografica si ebbe durante l'intervento statunitense nel conflitto vietnamita, quando Saigon, quartier generale delle operazioni belliche, vide espandersi grandi blocchi edilizi e, soprattutto, concentrò funzioni produttive e terziarie di ogni genere, come effetto della massa di domanda generata sia dalle truppe americane, sia dalla popolazione residente, che raggiunse ben presto i 3.000.000 di abitanti. La nuova ondata immigratoria e la grave situazione politica determinarono forti disagi sociali: dalla precarietà di estesi insediamenti in baracche o su barche, privi di qualsiasi infrastruttura, fino al dilagare di attività illecite e criminose (prostituzione, taglieggiamenti, contrabbando). L'industria si sviluppò nei rami metalmeccanico e chimico, oltre che alimentare, tessile, della gomma, del vetro, dei materiali da costruzione. La fine della guerra, nel 1975, e la riunificazione del Paese sotto il governo di Hanoi segnarono il crollo del sistema economico e l'inizio di un processo di deurbanizzazione, con il passaggio allo Stato di tutte le attività, industriali e terziarie, e l'esodo forzato di ca. 700.000 persone verso la “cintura verde” e le nuove zone di colonizzazione agricola, che avrebbero dovuto rifornire l'area urbana dei necessari prodotti alimentari, surrogando le importazioni venute bruscamente a cessare. Fu tentata la riconversione delle industrie belliche e la creazione di imprese cooperative per la produzione di beni di consumo; ma ciò non impedì una gravissima crisi occupazionale, soprattutto fra gli ex addetti ai servizi (banche, assicurazioni, grandi magazzini, trasporti, locali di ritrovo, ecc.). La rete delle comunicazioni ha subito pure gravi danni, anche se è stata ripristinata la fondamentale direttrice stradale e ferroviaria per Hanoi, mentre la drastica limitazione dei collegamenti aerei ha relegato la città in una sorta di isolamento internazionale. Il traffico urbano, un tempo paragonabile a quello delle grandi metropoli, ha ripreso un aspetto “orientale”, con la bicicletta come mezzo di trasporto dominante. Anche le istituzioni culturali hanno ricevuto i contraccolpi delle vicende socio-politiche: le due università (di cui una buddhista) sono state unificate sotto il rigido controllo statale, come pure gli istituti di ricerca, i musei e le biblioteche. Fino al 1975 si chiamò Saigon. Oggi il nome ufficiale è Thanh-Phô Hô Chi Minh

Storia

Antico centro khmer (Prei Kor), nel sec. XVII cadde nelle mani degli Nguyên, signori della Cocincina. Divenuta nel secolo successivo capoluogo di provincia, fu fortificata dall'imperatore Gia-Long. Nel 1859 Saigon venne occupata dai Francesi che ne fecero la capitale della colonia della Cocincina. Durante la seconda guerra mondiale subì l'occupazione giapponese; ritornò alla Francia nell'ottobre 1945. Durante la guerra d'Indocina divenne la sede del comando francese che vi risiedette sino al 1954. Divenuta capitale del Viet Nam del Sud, fu conquistata il 30 aprile 1975 dall'esercito nordvietnamita, evento che pose fine al conflitto del Viet Nam. Con la riunificazione del Paese la città assunse il nome attuale.

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