Hô Chi-Minh (uomo politico)

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pseudonimo di partito dell'uomo politico vietnamita Nguyên Ai Quoc (Kim Lien 1890-Hanoi 1969). L'arresto dei suoi familiari in lotta contro il colonialismo lo costrinse a imbarcarsi come marinaio (1913-16) su navi francesi e inglesi. Dopo un breve soggiorno negli Stati Uniti, nel 1917 passò a Parigi e qui aderì prima al Partito socialista e dopo la scissione del 1920 al Partito comunista come rappresentante dei lavoratori delle colonie francesi. Espulso dalla Francia, si recò a Mosca. Nel 1924 partecipò ai lavori del Comintern; subito dopo, a Canton, fondò la Lega della gioventù rivoluzionaria del Viet Nam. Condannato a morte in contumacia dai Francesi (1929) e imprigionato a Hong Kong dagli Inglesi (1931), per attività rivoluzionaria, nel 1941 promosse la costituzione di un unico fronte democratico di lotta (Vietminh) per la liberazione e l'indipendenza del Vietnam. Nel 1945, dopo la detronizzazione di Bao Dai, ottenne la creazione di un distretto libero del Vietnam del Nord. L'insurrezione armata popolare portò alla proclamazione (2 settembre 1945) della Repubblica Democratica del Vietnam (RDV) di cui Hô Chi-Minh fu presidente e primo ministro. Dopo gli accordi di Ginevra (1954), che sanzionarono la fine del colonialismo francese ma che consacrarono la divisione del Paese in due parti, Hô Chi-Minh fu l'animatore principale della lotta contro il governo fantoccio di Saigon, sostenuto dagli Americani, fornendo un ampio appoggio ai vietcong, che rifornì attraverso il Laos lungo il sentiero che da lui prese nome. Abilissimo politico (presidente del Partito dei Lavoratori da lui costituito nel 1951 e di cui fu l'indiscusso e riconfermato capo fino alla morte), seppe attuare una politica duttile nella crisi ideologica tra URSS e Cina e costituì per il suo popolo l'esempio più alto della resistenza a oltranza contro l'imperialismo. Poeta e scrittore, Hô Chi-Minh scrisse un Diario dal carcere, comprendente poesie scritte in cinese (Contrasti, La macina, Al mio bastone rubato da una guardia, ecc.) e un Testamento politico.

Bibliografia

J. Lacouture, Ho Chi-Minh, Parigi, 1968; Truong Chinh, Ho Chi-Minh, Roma, 1969; A. Bausani, Le letterature del sud-est asiatico, Firenze, 1970; S. Perrin, Ho Chi-Minh, Parigi, 1983.

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