Haghía Triáda

centro archeologico minoico presso Festo, che prende nome dalla vicina chiesa, appunto della SS. Trinità: gli scavi furono condotti da F. Halbherr, R. Paribeni, E. Stefani. Abitato già nell'antico e medio minoico (villaggio e tombe a pianta circolare), il suo momento di massima fioritura si colloca all'inizio del tardo minoico, con la costruzione di una grande villa signorile intorno alla quale si raggrupparono case e ville minori. Composta da due ali a squadra che si affacciano sul piazzale dei Sacelli, la villa, originariamente a due piani, aveva due quartieri signorili con piccole corti e portici, ambienti con lastre di gesso e banchi perimetrali alle pareti, un quartiere della servitù, magazzini. Villa e villaggio furono distrutti alla fine del tardo minoico I b (1450-1400) e sul luogo sorsero poi, nel tardo minoico III (forse sec. XIV a. C.) un edificio rettangolare con pianta vicina a quella del mégaron greco e un nuovo villaggio, con vasto piazzale fiancheggiato da magazzini con portico (mercato); il piazzale dei Sacelli divenne sede di un culto all'aperto. La villa di Haghía Triáda ha restituito pregevoli pitture di stile naturalistico e altre opere d'arte (museo di Iráklion) tra cui i famosi vasi di steatite (rhýton con lottatori, vaso globulare con mietitori, bicchiere con soldati). Da una tomba del tardo minoico III proviene anche il noto sarcofago dipinto con scene di culto .

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