Haussmann, Georges-Eugène

uomo politico francese (Parigi 1809-1891). Fu autore di un vasto piano di ristrutturazione urbanistica della capitale francese. Figlio di un ufficiale napoleonico, entrò nel 1831 nella pubblica amministrazione, percorrendo una carriera che lo portò a essere, sotto Napoleone III, prefetto del dipartimento della Senna, dal 1853 al 1869. Valendosi delle enormi possibilità esecutive connesse alla sua carica, Haussmann iniziò e portò a termine la trasformazione urbanistica di Parigi, secondo un piano che prevedeva diversi interventi tra loro collegati: il taglio di nuove strade nella città vecchia, la costruzione di quartieri periferici, la creazione di un sistema di parchi pubblici e la riorganizzazione della rete dei servizi urbani. Haussmann sovrappose alla dimensione complessa e minuta della città antica una maglia di strade larghe e rettilinee, formanti un sistema coerente di comunicazioni tra i centri principali della vita cittadina e le stazioni ferroviarie. I boulevards alberati, che collegano e usano come punti di fuga i monumenti e gli edifici più importanti di Parigi, realizzarono una nuova immagine urbana: essi divennero luogo di passeggio e di sosta, secondo le nuove abitudini della società francese del Secondo Impero. Per la creazione di nuovi parchi pubblici Haussmann si avvalse dell'opera di A. Alphand, che progettò le opere idrauliche e di giardinaggio. Il Bois de Boulogne, antica riserva di caccia reale, divenne il più grande e il più elegante parco parigino, a cui si affiancarono a E il Bois de Vincennes, a NE le Buttes-Chaumont, a S il Parc Montsouris e a NW il Parc Monceau. Questi nuovi parchi costituiscono ancora oggi uno dei risultati più validi della politica urbanistica di Haussmann. Valendosi della collaborazione dell'ingegnere E. Belgrand, Haussmann risolse il problema della dotazione idrica di Parigi per mezzo di nuovi acquedotti che prelevavano l'acqua dai fiumi Yonne, Vanne, Dhuis; costruì inoltre la nuova rete delle fognature, portandole a scaricare, attraverso grandi collettori a sezione ellittica, nella Senna, ad Asnières, ben a valle di Parigi; dotò le strade di un impianto di illuminazione a gas; tentò di risolvere il problema dei cimiteri parigini, ormai inglobati dalle espansioni urbane, con l'acquisto di una grande area a Méry-sur-Oise, tredici miglia a NW di Parigi, che avrebbe dovuto esser collegata, per mezzo di una speciale “ferrovia funeraria”, con gli altri cimiteri della città. La politica di Haussmann per finanziare il suo piano si basò sull'uso del credito libero e sull'intuizione che l'aumento delle entrate provenienti alla città dalla realizzazione delle opere pubbliche sarebbe stato sufficiente a pagare i debiti contratti con le banche. In questo modo i prestiti che una nuova generazione di intraprendenti finanzieri (i Pereire, amici di Haussmann) e le loro banche (Crédit Mobilier) concedevano al comune erano garantiti dalla futura produttività dei lavori. Ma se le esigenze del bilancio furono rispettate, non può dirsi altrettanto della distribuzione delle ricchezze; infatti il meccanismo stabilito per le espropriazioni (le aree fabbricabili, una volta espropriate e sistemate secondo i piani, dovevano essere restituite ai vecchi proprietari) consentì a questi ultimi di incamerare tutto il plusvalore e produsse in sostanza un trasferimento di danaro dai contribuenti ai proprietari di aree. Tuttavia il piano di Haussmann rispose così bene alle esigenze di ordine e sviluppo poste dalla rapida e disordinata espansione urbana seguita alla rivoluzione industriale, da costituire un modello di riferimento valido per analoghe situazioni in Europa (ristrutturazioni del prefetto Vaisse a Lione e del borgomastro Anspach a Bruxelles; piani di ampliamento di Poggi a Firenze, di Cerda per Barcellona, di Lindhagen per Stoccolma; sistemazione della grande arteria del Ring a Vienna).

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