Highsmith, Patricia

scrittrice statunitense (Fort Worth, Texas, 1921-Locarno 1995). Celebrata maestra della suspense, abile creatrice di trame mozzafiato, la Highsmith è conosciuta per i suoi periodici Ellery Queen's Mistery Magazine che l'hanno resa famosa in tutto il mondo. Ma più artisticamente riusciti sono i romanzi, nei quali, oltre al tentativo di creare inimitabili atmosfere di terrore psicologico, la Highsmith cerca di spiegare il comportamento criminale, in uno stile chiaro e conciso. Celebre il ciclo di Jack Ripley, protagonista di Strangers on a Train (1950; Sconosciuti in treno), The Talented Mr. Ripley (1955; I talenti di Mr. Ripley), Ripley's Game (1974; L'amico americano), da cui Wim Wenders ha ricavato un celebre film. Attratta dalla perfidia del mondo maschile, la Highsmith ha tuttavia analizzato con spirito e sottile intelligenza quello femminile in Little Tales of Misoginy (1975; Piccoli racconti di misoginia) e in Edith's Diary (1977; Il diario di Edith). In Tales of Natural and Innatural Catastrophes (1987; Catastrofi più o meno naturali), applicazione alla narrativa della teoria delle catastrofi, la scrittrice dà forma alla vena ironica e grottesca, alla beffarda e pessimistica concezione del mondo che le è peculiare: sorta di divertissement dell'orrore, questi spaventosi racconti esprimono l'essenza più inquietante della sua narrativa. Nel 1995, poco prima di morire Highsmith ha pubblicato Small G: A Summer Idyll (trad. it. Idilli d'estate) in cui è tornata all'argomento dell'omosessualità affrontato una sola volta dalla scrittrice in un lavoro giovanile, Carol, soffuso da un'aura delicata di lesbismo.

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