Hochhuth, Rolf

autore drammatico tedesco (Eschwege, presso Kassel, 1931- Berlino 2020). Utilizza il dramma come documento-testimonianza, come mezzo morale di diffusione di eventi storici, ai quali soggiace la forma artistica. Con la sua “tragedia cristiana in versi e prosa” Der Stellvertreter (1963; Il vicario) ha suscitato in tutto il mondo violente discussioni. L'opera tratta dell'eventuale corresponsabilità di Pio XII, e in generale della Chiesa cattolica, nell'annientamento degli Ebrei, attraverso un consapevole passar sotto silenzio e accettazione dell'agire tedesco. Altri scritti riportano alla luce avvenimenti del periodo nazista, mediante l'utilizzo della tragedia, della commedia a sfondo didattico o del romanzo. Risoluto cultore di una letteratura a tesi, che dia luogo a un impegnato dibattito etico-politico, Hochhuth non sempre ha trovato equilibrio tra i mezzi espressivi impiegati. Tra le opere si ricordano inoltre: Die Soldaten (1967; I soldati), Krieg und Klassenkrieg (1971; Guerra e guerra di classe), Lysistrate und die Nato (1973; Lisistrata e la NATO), Zwischenspiel in Baden-Baden (1974; Intermezzo a Baden-Baden), Eine Liebe in Deutschland (1978; Un amore in Germania), Juristen (1979; Giuristi), Atlantik-Novelle (1985; Novella atlantica). In seguito è stata molto intensa la produzione di saggi, tra i quali Schwarze Segel (1986; Vela nera) e Tater und Denker (1987; Chi fa e chi pensa).

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