IJsselmeer

ampia insenatura della costa olandese che un tempo costituiva il golfo dello Zuidersee, sul Mare del Nord, oggi chiusa da una diga a formare un vasto lago d'acqua dolce di ca. 1200 km². In origine esisteva al suo posto il Lago Flevo, che un cordone sabbioso separava dal mare; ma quest'ultimo, tra i sec. XII e XIV, invase la regione, trasformando le aree più elevate della fascia costiera nelle isola Frisone Occidentali e il lago in un vasto golfo, lo Zuidersee (Mare del Sud), in cui sfociavano l'IJssel e altri corsi d'acqua minori. Questo mare interno rappresentava una costante minaccia per i fertili polders circostanti, che spesso ne erano allagati, per cui si decise il progressivo prosciugamento del bacino lasciandone libera la parte centrale (l'IJsselmeer appunto), per utilizzarne le acque a scopi irrigui. Il relativo piano, approvato nel 1918, trovò una prima attuazione tra il 1927 e il 1932 con la costruzione dell'Afsluitdijk, la colossale diga tra l'Olanda Settentrionale e la Frisia, lunga 29,8 km, che separa il Waddenzee dall'IJsselmeer, sostenendo una strada di grande comunicazione. Contemporaneamente (1927-30) era stato prosciugato il polder di Wieringer (20.000 ha), cui seguì il prosciugamento (1937-42) del polder di Nord-Est (Noord-Oost Polder: 48.000 ha), del Flevoland Orientale (Oosetelijk-Flevoland: 54.000 ha) nel periodo 1950-57, e del Flevoland Meridionale (Zuidelijk-Flevoland: 44.000 ha) tra il 1959 e il 1968: tra questi ultimi due e il Markerwaard (60.000 ha), in avanzata fase di prosciugamento, corre un canale, largo 400 m, che consente la navigazione tra Amsterdam e l'IJsselmeer. A lavori ultimati è prevista così l'utilizzazione di 226.000 ha di terreno, in gran parte già messi a coltura.

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