Iqbāl, Muḥammad

poeta e filosofo indiano di lingua urdu e persiana (Sialkot, Punjab, 1873-Lahore 1938). Educato in Occidente, non venne mai meno alla sua profonda fede di musulmano. Fu il teorico dell'ishq (amore concepito come forza motrice delle relazioni umane), che applicò alla speculazione filosofica e a una raffinata vena poetica. Negli anni della maturità divenne uno zelante sostenitore del panislamismo e del Pakistan, di cui fu considerato il fondatore, sebbene morto una decina di anni prima della sua costituzione effettiva. Scrisse in persiano due squisiti poemetti: I segreti dell'io (1915) e I segreti del non-io (1917), la raccolta di liriche Messaggio dall'Oriente (1923) e il Poema celeste. La sua produzione poetica in urdu è raccolta nei volumi Il segnale della carovana (1924), L'ala di Gabriele (1935), Il colpo della verga di Mosè (1937).

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