Ishiguro, Kazuo

scrittore anglo-giapponese (Nagasaki 1954). Trasferitosi negli anni Sessanta a Londra, vi ha ricevuto un'educazione autenticamente british che gli ha consentito di diventare uno scrittore inglese a tutti gli effetti. Ishiguro appartiene a buon diritto al nutrito drappello di scrittori stranieri di lingua inglese che hanno vivificato con una linfa nuova il panorama della letteratura inglese. Giovane talento, si è imposto sulla scena letteraria col romanzo A Pale View of Hill (1982), una delicata, insolita storia di sentimenti e di emozioni che affronta il difficile tema dei problemi psicologici dei sopravvissuti di Nagasaki. Il romanzo, tradotto in 13 lingue, ha ricevuto il premio della Royal Society of Literature: un successo confermato dalla seconda prova narrativa, An Artist of the Floating World (1986). Caratteristico di Ishiguro è lo stile piatto e impassibile, dalla superficie immobile, che nasconde tuttavia grandi emozioni e profondi sentimenti; egli affronta con una sorprendente, pacata maturità tematiche importanti come l'amore, la morte dei genitori, le occasioni perdute, il contrasto spesso esistente tra senso del dovere e libertà individuale, l'infinita malinconia della vita che è il sentimento che su tutto aleggia: elementi che si ritrovano in The Remains of the Day (1989), da cui è stato tratto il film di J. Ivory, Quel che resta del giorno (1993), suggestiva metafora del vivere umano esemplificata nell'esistenza di un fedele maggiordomo, e in The Unconsoled (1995).Del 2000 è When We Were Orphans, storia di un'infanzia spezzata ambientata a Shanghai nel secondo dopoguerra; nel 2005 ha pubblicato Never let me go (2006; Non lasciarmi), intenso e commovente romanzo ambientato nell'Inghilterra degli anni Novanta del XX secolo.

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